Il gup del tribunale di Siracusa ha condannato ad un anno e 4 mesi di reclusione per tentata estorsione alla madre un uomo di 33 anni, M.M., residente ad Avola, nel Siracusano. L’uomo, difeso dall’avvocato Natale Vaccarisi, era stato tratto in arresto dalla polizia il 7 maggio dello scorso anno, perché, secondo la tesi delle forze dell’ordine, avrebbe aggredito la vittima che si sarebbe rifiutata di consegnargli il denaro.

Il trentatreenne, disoccupato, avrebbe preteso dalla donna una sorta di paghetta giornaliera che gli sarebbe stata negata. Nonostante la vittima, in più occasioni, avesse provato a spiegare al figlio di non potergli consegnare i soldi, che  sarebbero serviti per altre spese familiari, l’uomo non si sarebbe affatto rassegnato. E per farle capire che non voleva sentire ragioni, l’avrebbe minacciata, facendo piombare l’anziana in uno stato di paura.

L’imputato, tornato a piede libero,  ha deciso, insieme al suo legale, di sottoporsi al giudizio abbreviato al termine dell’udienza preliminare che si è tenuta il 5 marzo scorso. Il gup, Salvatore Palmeri,  ha ritenuto colpevole l’imputato solamente del reato di estorsione riqualificandolo come tentativo e ritenendo non sussistenti le aggravanti contestate e assolvendolo dal reato di maltrattamenti perché il fatto non sussiste. Il pm di Siracusa, nella sua requisitoria, aveva chiesto una condanna ad un anni e mesi 9 di reclusione.

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