Dal sogno play off (che rimane ancora possibile nonostante tutto), ai dubbi nel finale di stagione. Quella appena passata è stata una settimana da incubo per il Palermo che prima di Pasquetta sognava l’aggancio alle parti nobili della classifica del campionato di serie B e che a distanza di sette giorni deve fare i conti con una classifica che si è accorciata maledettamente dopo due risultati negativi.
Il pareggio interno con tanto di fischi per 0-0 col Cosenza e l’harakiri in Laguna a Venezia di sabato scorso per 3-2 fanno perdere quota e sicurezza alla squadra di Eugenio Corini che si è inceppata contro due formazioni pericolanti e decisamente alla portata.
Palermo a metà classifica
Dopo l’amarissima sconfitta del Penzo, infatti, il Palermo è scivolato a metà classifica con un bilancio di 10 vittorie, 13 pareggi e 10 sconfitte che portano in dote un bottino di 43 punti, gli stessi di Modena e Ternana.
Un ritmo che non può certo far sperare in grandissimi traguardi in questa stagione.
Col Venezia luce ad intermittenza e fantasmi di un recente passato
La sfida col Venezia è l’emblema, la summa, di un momento interlocutorio in cui la squadra è apparsa in flessione. Lampi in avvio con l’asse Verre-Brunori in grande spolvero. Rosa avanti e vicini al 2-0 che avrebbe cambiato il volto della sfida. Invece accade che Pigliacelli sbaglia un rinvio facile e viene uccellato da Johnsen. Un incubo che si materializza di nuovo dopo la frittata col Sudtirol. Dinamica leggermente diversa ma risultato nefasto identico: gol regalato agli avversari e morale sotto i tacchi.
Nella ripresa il Palermo naufraga, si disunisce e paga – come ha detto Corini nel dopo partita – errori decisivi. Il Venezia segna altre 4 volte ma il Var ne annulla due per fuorigioco millimetrici. Sul 3-1 i siciliani si risvegliano. Brunori, il migliore dei suoi prende una traversa, poi Tutino trasforma un rigore. Ma il Palermo non ha più la forza nonostante il Venezia fosse andato quasi in apnea.
Da Genova a Venezia, una vittoria nelle ultime dieci partite
Fa riflettere, però, il cammino della squadra nelle ultime dieci partite. Una sola vittoria, sei pareggi e 3 sconfitte.
Un periodo iniziato lo scorso 10 febbraio con la trasferta del Ferraris persa 2-0 contro il Genoa lanciato verso la serie A. Con in mezzo 5 pareggi consecutivi di cui tre subiti in rimonta (in casa col Frosinone, in trasferta a Pisa e Cittadella), la bella vittoria col Modena per 5-2 e poi dopo la pausa (con tanto di mini-ritiro a Girona), il ko a Parma, il pareggio a reti bianche col Cosenza e questa nuova battuta d’arresto a Venezia.
I play off sono possibili ma bisogna anche guardare dietro
Rimane a dir poco clamoroso che le porte dei play off con un cammino così da parte del Palermo non siano ancora del tutto chiuse. La zona per l’accesso agli spareggi per la serie A è distante appena tre lunghezze. Il Pisa, infatti, è stata l’unica squadra tra le prime otto che ha perso (2-1 a Terni) ed è rimasta in bilico. L’ottavo posto è ancora nel mirino ma, è giusto ricordare, che in questa corsa vi sono diverse contendenti. Modena e Ternana hanno agguantato i rosanero a 43 punti, dietro c’è l’Ascoli a 42 ed il Como insegue appena sotto di una lunghezza.
Ma è altrettanto vero un fatto: le squadre di coda e che lottano per la sopravvivenza si danno battaglia, muovono la classifica e si avvicinano. Alzando la quota salvezza.
La zona play out si è avvicinata e se fino a qualche settimana fa sembrava un discorso che faceva parte del passato, adesso si trova ad una distanza che non può essere ignorata. Il Palermo mantiene 6 punti di vantaggio sul Cosenza che occupa la sedicesima posizione con i suoi 37 punti. E che oggi – se finisse il campionato – disputerebbe gli spareggi per evitare la serie C col Perugia.
Rush finale, sarà corsa ai play off o per evitare i play out?
Mancano cinque partite alla fine della stagione regolare. Ed il Palermo non può più sbagliare. Sia in chiave play off che per allontanarsi dalla bagarre. Cinque finali, quindi, che devono essere portate a casa per evitare brutte sorprese.
Brunori e compagni, infatti, hanno un calendario impegnativo perché affronteranno tre squadre che lottano per evitare la retrocessione diretta in serie C ed altre due avversarie di valore.
A partire dal match di sabato 22 aprile quando al Barbera ospiteranno il fanalino di coda Benevento in grado di pareggiare con la Reggina. Poi, l’1 maggio, trasferta a Como contro una squadra in crescita e che ha imposto negli ultimi due turni i pareggi al Bari ed al Genoa.
I rosa riceveranno il 6 maggio la pericolante Spal, terzultima attualmente, ed andranno a Cagliari il 13 maggio contro una formazione che potrebbe essere già qualificata aritmeticamente per i play off. Il campionato terminerà il 19 maggio col match casalingo col Brescia, ad ora penultima in graduatoria.
Servirà la concretezza, più che la leggerezza
Inutile girare intorno al problema. Al Palermo servirà la concretezza. La leggerezza invocata come dote per il raggiungimento di un sogno chiamato play off, infatti, deve lasciare spazio alla solidità. Del resto, da quando il Palermo è stato indicato come una delle possibili protagoniste per far parte dall’élite del campionato cadetto, il rendimento è calato. La luce si è vista solo ad intermittenza e sono più i mea culpa che dati positivi.
Servirà la concretezza contro chi ha fame di punti. E la prova del nove sarà sabato col Benevento. I sanniti di Agostinelli avranno il sangue agli occhi e la fame di chi deve vincere per evitare una sanguinosa retrocessione in serie C. Brunori e soci dovranno giocare alla stessa maniera per tornare a vincere e scacciare via preoccupazioni e fantasmi che potrebbero concretizzarsi in caso di ennesimo risultato negativo.
Si apre, così, una settimana importante. Magari non decisiva, ma servono punti per poter rimanere lontani da posizioni scomode di classifica. Guai a pensare ai play off però. Nonostante siano vicini sembrano quasi un tabù. Meglio, probabilmente, tornare a camminare lungo strade sicure. C’è tempo per la leggerezza.
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