- Al ritorno a Valderice, Ala ed Osama Zoghlami raccontano l’esperienza olimpica
- Ma la mente è già ai prossimi impegni ed alla ripresa della preparazione per mondiali, europei
- E c’è il sogno Parigi 2024 dove i due gemelli puntano ad essere ancora più protagonisti
A Tokyo hanno fatto tanta esperienza ottenendo risultati alterni ma sicuramente ottimi, ora – al rientro in Sicilia e già con una gara a Ravanusa messa agli archivi ed in bacheca – i gemelli Ala ed Osama Zoghlami puntano a Parigi 2024. Il pensiero è inevitabile per un atleta abituato a correre e ad inseguire le lancette dei secondi e mordere la pista.
Il ritorno a casa, a Fico
Ma nell’immediato c’è anche un periodo di meritata vacanza, a Fico – frazione di Valderice a pochi chilometri da Trapani – per i due siepisti e mezzofondisti. Giorni soleggiati con temperature vicine ai 40 gradi in un periodo di serenità, semplicità e normalità.
Il ricordo di Tokyo
I flash di recente memoria sono simili, ovviamente, ma non identici per i due gemelli allenati dal professore Gaspare Polizzi.
Per Ala, finalista e giunto al nono posto nei 3000 siepi ed autore in semifinale del suo record personale, c’è la consapevolezza del gran risultato e si dice felice della sua esperienza acciuffata praticamente in extremis.
Osama, eliminato in una semifinale lentissima per appena 15 centesimi di secondo, il commento è un po’ più amaro ma parla sempre di grande esperienza. Del resto, un’olimpiade è un’olimpiade.
Giorni magici nonostante le restrizioni Covid
Non c’è solo il risultato agonistico, ovviamente, ma anche il ricordo di quei giorni magici. “Quando sono entrato nel villaggio per la prima volta – ricorda Osama – e ho visto cosa c’era e quale fosse il movimento, mi sono detto ‘caspita, allora è vero: sono alle Olimpiadi’. Mi sembrava un sogno”.
Le restrizioni per il Covid hanno, giocoforza, limitato i contatti con gli atleti delle altre nazioni. Il fascino per l’Olimpiade è però rimasto immutato. “La spedizione itlaiana – ricorda Ala – era in un palazzo di tredici piani. La paura del Covid era tanta, perché alla prima positività era finita e non potevi competere”.
Ma lo spirito di unità tra gli Azzurri non è mai mancato. “Ho conosciuto Gallinari e Zaytzev – aggiunge Osama – e l’atmosfera era veramente bella. Per la finale dei 100 metri, vinta da Jacobs, eravamo tutti insieme e fare il tifo, e alla fine è scoppiata una baraonda”.
Il grande rammarico è stato l’essere blindati in un villaggio e non poter visitare la capitale del Giappone. “Sigillavano il pullman che ci conduceva allo stadio – spiega Ala – e non aver gareggiato con il pubblico ha sicuramente avuto la sua influenza, anche se ormai da due anni siamo abituati a correre senza spettatori”.
“Un’accoglienza bellissima”
Osama Zoghlami racconta il ritorno a Valderice: “Al ritorno abbiamo ricevuto una accoglienza bellissima. Ci hanno anche dedicato una festa in piazza con il sindaco. Abbiamo sentito l’affetto della gente”.
L’appello ai genitori “Fate fare sport ai vostri figli”
Ala Zoghlami, invece, va oltre: “Spero – dice – che i nostri risultati possano spronare i genitori di Valderice a portare i figli a fare attività sportiva. Quando eravamo piccoli, facevamo parte di un gruppo di circa 50, fra ragazze e ragazzi. Oggi sono cinque o sei. Adesso c’è anche un bell’impianto, la gente del nostro paese deve approfittarne”.
Gli obiettivi futuri
“Desideriamo poter svolgere una programmazione triennale con Polizzi – osserva Ala – e compiere un altro piccolo passo che ci avvicini ancora ai migliori del mondo. Ormai siamo consapevoli della nostra competitività in qualsiasi gara del pianeta, ma non vogliamo accontentarci”.
Fino al 18 settembre ci saranno alcuni impegni. Il primo è andato agli archivi con un successo di Osama ed un secondo posto di Ala a Ravanusa domenica scorsa. Poi, una pausa di una decina di giorni e successivamente si penserà agli obiettivi per il 2022, ovvero campionati del mondo ed Europei. Tappe di connessione verso l’altro traguardo, vicino “solo” 3 anni: i giochi olimpici di Parigi 2024. C’è una programmazione da affinare ed una qualificazione da ottenere, magari più “comoda”. Poi, chissà…
Commenta con Facebook