A Palagonia è stato portato a termine lo sgombero dei beni confiscati a Paolo Salvatore Sangiorgi: un appartamento e garage nel centro del paese un agrumeto in contrada Coda Volpe. Lo rende noto la Prefettura di Catania.

Il Partito Democratico siciliano ha depositato all’Ars un disegno di legge per disciplinare la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia. Il testo - predisposto da Giuseppe Berretta e sottoscritto dai parlamentari del partito - è stato presentato da Anthony Barbagallo, deputato e segretario regionale del Pd Sicilia.

“Sono grata all’onorevole Miccichè per avere voluto con forza conferirmi un incarico prestigioso che cercherò di svolgere con impegno e dedizione, mettendo a frutto anni di esperienza"

Il sottosegretario ha parlato anche dell'impegno dei siciliani nella lotta alle mafie e soprattutto dei giovani "che non si sono mai arresi alla logica criminale".

La Sicilia con i suoi 120 comuni destinatari di beni confiscati che non pubblicano elenco e informazioni con un percentuale pari al 58%

Il Rettore Fabrizio Micari, e non solo lui, difende i corsi di alta formazione per gli amministratori giudiziari tenuti dall'Università di Palermo.

Per Maria Falcone “sulla gestione dei beni confiscati alle mafie serve un’azione a tutto campo che veda protagonisti le associazioni antimafia, le istituzioni, gli enti locali, i sindacati e le banche".

Dall'indagine, si legge nella relazione presentata in videoconferenza, "è emersa una volontà politica blanda, minore, quasi dimessa, che ha manifestato tutta la propria impotenza nel modo in cui per molti anni l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati è stata considerata un ente minore di sottogoverno al quale destinare poca attenzione, poche risorse e poco impegno".

SIBaTer ha sostenuto che il tema dei beni confiscati, pur nella sua complessità, «rappresenta un giacimento, forse non utilizzato pienamente, di aziende e beni che possono diventare il fulcro di uno sviluppo sociale ed economico nuovo».

Le istanze, rappresentate per esteso in una lettera – appello inviata al Comune di Palermo, nascono in seguito alla discussione ospitata in queste settimane in consiglio comunale per l'approvazione di un nuovo regolamento.

Al consiglio comunale di Palermo è stata approvata una modifica al Regolamento Interventi Abitativi che permetterà di unificare la gestione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) con quella degli alloggi confiscati alle mafie.

I beni confiscati sono una società di capitali e la relativa azienda di vendita e noleggio auto con sede ad Adrano e un'autovettura. Insieme con la confisca, il Tribunale ha disposto, nei confronti di Antonino Quaceci l'aggravamento della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per un altro anno, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza.

I progetti coinvolgono nelle partnership oltre 200 organizzazioni (tra associazioni, fondazioni, università, scuole, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, società profit, enti pubblici) e prevedono di “attivare” 2.600 nuovi volontari, rivolgendosi a 25mila persone.

Il contributo totale è di circa 3,2 milioni di euro di risorse private per una media di 400 mila euro per progetto

La Dia di Trapani gli ha notificato un ordine di arresti domiciliari. Nei suoi confronti vengono ipotizzati i reati di peculato e autoriclaggio.

“L’intento è quello di conoscere l’effettivo utilizzo che viene fatto dagli affidatari una volta ricevuto il bene e che tipo di controllo svolge il Comune per garantire il rispetto della convenzione” affermano i consiglieri del Movimento.

“Verbumcaudo”, nel territorio di Polizzi Generosa, è un bene confiscato nel 1987 al boss mafioso Michele Greco, detto il Papa, acquisito dal patrimonio immobiliare regionale nel 2011 e concesso in uso al Consorzio madonita.

Non è la prima volta che i beni gestiti a Canicattì dalla cooperativa, presieduta da Calogero Parisi, vengono danneggiati e trafugati. Per i casi precedenti è stata accertato l'origine dolosa.

I progetti dovranno rendere il bene confiscato un “patrimonio collettivo”, occasione di sviluppo sociale ed economico del territorio, coinvolgendo attivamente la comunità locale.

Dopo le dichiarazioni spontanee e in risposta alle domande poste, è in corso il contro interrogatorio al magistrato accusata di una gestione privatistica dei beni confiscati