L'Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal governatore siciliano Nello Musumeci, sta pianificando i necessari interventi per arrestare i fenomeni di erosione costiera

Ciò che a partire dal 2015 il mare ha risparmiato è oramai una esigua striscia di terra

Qui l’erosione costiera ha fatto sparire metri di spiaggia, di boschetto e di dune costiere, le recenti mareggiate hanno anche parzialmente distrutto alcuni chioschi presenti in zona

L’obiettivo è quello di mettere al riparo dai flutti un altro pezzo della riviera jonica contrastando il fenomeno, sempre aggressivo, dell’erosione. Si tratta del tratto compreso tra la via Catania e il torrente Letojanni.

Si pone così un freno al fenomeno dell’erosione costiera che si registra sul litorale agrigentino e che ha causato una sensibile riduzione della linea di costa

La costa in esame risulta particolarmente esposta all’azione delle mareggiate, con un fenomeno dell’erosione che ha raggiunto livelli preoccupanti.

"Dagli esperti - sottolinea Musumeci - attendiamo adesso le soluzioni più idonee per riqualificare e proteggere il versante tirrenico della provincia di Messina".

Diventa così operativo il progetto di risanamento del tratto di litorale jonico della lunghezza di circa due chilometri compreso tra Santa Margherita e il villaggio di Galati Marina, soggetto al fenomeno dell'erosione costiera già dall'inizio del 2000.

La Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce ha destinato alle opere di difesa della costa, e a quelle di ripascimento, un milione e 590 mila euro

Un progetto per proteggere una prima parte del litorale tirrenico di Messina

Tra le misure previste in progetto la realizzazione di una scogliera soffolta lato Capo Sant’Alessio

I lavori da eseguire riguardano la realizzazione di opere di protezione mediante la collocazione di massi ciclopici a protezione della zona interessata da crolli delle infrastrutture e degli edifici, oltre a misure di difesa passiva antisifonamento.

Verranno ricreate le antiche sagomature delle strutture di protezione, impiegando lo stesso tipo di massi naturali. Sarà, inoltre, eseguita la pulizia della battigia, ricoperta in più punti da rifiuti di diversa natura trasportati dal moto ondoso

Su 1.623 chilometri di costa siciliana ben 438, vale a dire quasi un terzo, risultano sfregiati dal mare che ha inghiottito interi arenili provocando danni a strutture pubbliche e private

Si ricorrerà a pennelli in scogli naturali, strutture solide che consentiranno di portare a termine, subito dopo, il ripascimento di un ampio tratto di costa e di riconsegnarlo, finalmente di nuovo integro, a residenti e turisti.

Le strutture frangiflutti sono previste nei tratti più esposti di Capo Rasocolmo, Marmora, Rodia Puccino e Acqualadroni, borghi marinari della riviera nord di Messina.

La collina del Caos ad Agrigento sta venendo giù, per colpa dell'azione combinata del mare che erode la base e per colpa dell'evidente dissesto idrogeologico a monte. Nell'area sono presenti anche liquami.

Sono tre le gare che la struttura contro il dissesto idrogeologico ha portato a termine

La ditta, che si è aggiudicata la gara, realizzerà direttamente sull'arenile tre pennelli in massi, ciascuno della lunghezza di venti metri, che avranno il compito di neutralizzare gli effetti del moto ondoso.

Il dramma dell’erosione delle coste è un tema ad intermittenza. Nel senso che da oltre cinquanta anni occupa almeno una volta l’anno le prime pagine dei giornali.