Prosegue l’opera di difesa del litorale tirrenico del Messinese. L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ha avviato le procedure per realizzare un progetto che risale al 2016 e che è stato finanziato con dieci milioni e 385 mila euro.

Prevede la realizzazione di nuovi pennelli a mare e di barriere soffolte destinate a fronteggiare la violenza delle mareggiate in alcune zone dove sorgono abitazioni private e infrastrutture pubbliche. Attraverso la gara, già pubblicata dalla Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce, saranno affidate le indagini biologiche e archeologiche, i rilievi batimetrici e gli studi sottomarini che serviranno a pianificare i vari interventi.

Le strutture frangiflutti sono previste nei tratti più esposti di Capo Rasocolmo, Marmora, Rodia Puccino e Acqualadroni, borghi marinari della riviera nord di Messina. Tutte zone dove, negli anni, si sono registrati danni anche consistenti – dalle reti fognarie alle strade del lungomare – e dove l’azione erosiva ha ridotto sensibilmente la spiaggia. Sotto questo aspetto, emblematica è la situazione di Capo Rasocolmo, un sito di rilevante interesse paesaggistico e ambientale, dove è prevista la realizzazione di una barriera radente di duecento metri, in corrispondenza della strada, composta da scogli naturali. Un intervento che, oltre a proteggere la costa, consentirà di mantenere fruibile lo splendido litorale.

Ma non si tratta degli unici interventi previsti nel Messinese. Il mese scorso è arrivata notizia che sarà la Costruzioni Bruno Teodoro di Capo d’Orlando ad occuparsi della realizzazione dei due pennelli di rocce e della scogliera soffolta che serviranno a proteggere dalle mareggiate il laghetto di Punta Lingua che si trova nel versante sud-orientale dell’Isola di Salina, una delle perle dell’arcipelago eoliano.

Via libera, dunque, alla consegna dei lavori che serviranno anche a mettere in sicurezza quella parte del centro abitato che, a partire dagli anni Ottanta, era stata minacciata dalle esondazioni dell’incantevole specchio d’acqua separato dal mare soltanto da una sottile porzione di spiaggia. A correre il medesimo rischio, una struttura alberghiera e l’area archeologica in cui sorge il reticolato delle antiche vasche che servivano per l’estrazione del sale.

L’intervento appaltato per oltre un milione di euro, prevede il ripascimento del litorale al termine della collocazione delle barriere. Quel tratto di costa è meta di migliaia di turisti anche perché, tra l’altro, alla sua estremità si trova il faro che ospita il “Museo del Mare e del Sale”.

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