Anche la norma approvata in finanziaria regionale è un tassello importante, secondo la Fim, che deve avere la finalità di garantire e tutelare tutti i lavoratori nel percorso di reindustrializzazione o verso la pensione.

Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto inoltre di “entrare nel merito delle proposte di reindustrializzazione dell’area senza perdere ulteriore tempo, non è possibile lasciare senza reddito i lavoratori che sono stanchi e che vogliono risposte sul loro futuro”.

Le segreterie nazionali di Fim Fiom Uilm, hanno fatto richiesta urgente per comprendere quale sia il problema che blocca la pratica per la cigs. “Dobbiamo ancora entrare nel merito delle proposte di reindustrializzazione dell’area di Termini Imerese ma nel frattempo non possiamo lasciare senza reddito i lavoratori che sono stanchi e che vogliono risposte sul loro futuro e su quello di tutto il sito termitano”.

Su Blutec,  Fiom, Fim e Uilm nazionali e territoriali hanno chiesto stamani un incontro urgente al ministero dello sviluppo economico con la presenza della Regione per  discutere di una vertenza che coinvolge ancora oggi, tra diretto ex Fiat e indotto,un migliaio di lavoratori.

I lavoratori coinvolti dalla vertenza sono mille in Sicilia, inclusi i 300 dell'indotto, e circa 2 mila considerando tutti gli stabilimenti dal Piemonte all'Abruzzo e alla Basilicata.

Questo pomeriggio a Palazzo d'Orleans c'è stato un vertice in previsione della riunione di domani al Mise. "Il primo passo dovrà farlo il Governo nazionale, individuando la strategia per il rilancio dell’area e chiarendo, prima di ogni cosa, il rapporto con l’ex Fiat" ha sottolineato Musumeci.

Lavoratori davanti il ministero il 9 aprile in concomitanza con la riunione convocata per fare il punto sulla vertenza dell'azienda

Un piazzale così affollato non si vedeva da tempo; Blutec che ha rilevato la fabbrica cinque anni fa, ha fatto rientrare solo 130 lavoratori, altri 500 sono in cassa integrazione.