“Siamo stremati dai numerosi stipendi arretrati che non ci permettono più di poter sostentare le nostre famiglie - affermano Alessandro Bellavista e Placido Spataro RSA della Fisascat Cisl - questi imprenditori ci hanno mortificato come lavoratori e come persone ma, malgrado tutto, continueremo a lottare”.
Il primo cittadino ha ribadito agli operai del Coime, che hanno espresso ad alta voce il loro malcontento, di essere in attesa dell'approvazione del bilancio di previsione 2018 per poter dare corso agli adeguamenti contrattuali previsti e agli arretrati.
L'azienda ha spiegato che il ritardo è dovuto al mancato trasferimento dei fondi dal Ministero della Difesa alla Ragioneria dello Stato, che ha svilito le economie dell'Azienda che, ha già anticipato tramite le proprie banche gli stipendi pregressi.
"Questa situazione non è più tollerabile, il nuovo assessore abbia uno scatto d'orgoglio e intervenga in prima persona per risolvere almeno le questioni più urgenti relative ai pagamenti arretrati".
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il grave stato di crisi dell'ente ha portato alla chiusura
“Ai lavoratori dell’opera Pia ‘Ernesto Ruffini’ è pervenuta una incomprensibile lettera di licenziamento che li butta per strada dalla sera alla mattina. Dal punto di vista politico, e soprattutto giuridico, il licenziamento in parola è un atto nullo. L’opera Pia non è un’associazione “no profit”. E’ la denuncia del segretario politico dei ‘Siciliani liberi’, Ciro Lomonte.
L'Opera Pia annuncia la cessazione delle attività e l'avvio del pagamento degli arretrati ma contestualmente soccombe davanti al Giudice del lavoro adito da uno dei dipendenti
Decisivo l’intervento dell’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice che, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Opera Pia, segue costantemente tutte le fasi conseguenti alla cessazione dei servizi erogati dall’Ente.
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le operaie attendono dai 6 ai 7 mesi di stipendi arretrati
La Flai chiede un immediato incontro con l'azienda, anche per sollevare il problema del mancato rispetto dell'accordo sui compensi dovuti , siglato un mese fa in Confindustria, dopo due giornate di sciopero.
“Ieri l'azienda non solo non è rimasta in silenzio – dice Francesco Foti, della segreteria della Fiom Cgil Palermo - ma ha sostituto di fatto i lavoratori in sciopero con altri operai, chiamati a ricoprire mansioni non previste, impossibili da eseguire senza la dovuta formazione. Su questa vicenda ci rivolgeremo alle autorità competenti".
“Al prefetto di Palermo chiediamo che si faccia garante con la Tecnis rispetto agli incassi che l'azienda sta riscuotendo in questi giorni con gli avvisi di avanzamento lavori – dichiara Piero Ceraulo, della segreteria Fillea Cgil Palermo – Chiediamo che gli introiti dei lavori eseguiti a Palermo siano vincolati al pagamento delle maestranze palermitane”.
Si sblocca il pagamento di tre mensilità arretrate per i 700 dipendenti dell’Oasi di Troina, da sette mesi senza stipendio. Lo comunica Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche.
Lo sciopero non riguarda solo gli addetti palermitani ma anche i lavoratori Eds di Calabria Sardegna e Alto Adige: anche il resto deille maestranze del gruppo protesterà domani per la mancate retribuzioni.
Lo stato di agitazione è stato proclamato per la mancata erogazione delle rate a saldo della 13° mensilità 2015, il mancato pagamento del conguaglio Irpef 2015 e il mancato versamento delle quote già maturate di Tfr e impropriamente non trasferite ai fondi di previdenza complementare.