SAN DONATO MILANESE (MILANO) (ITALPRESS) – Nato nel 2014, SpecialMente (www.specialmente.bmw.it) raccoglie tutte le iniziative di responsabilità sociale d’impresa che hanno coinvolto BMW Italia dai primi anni del 2000 a oggi. Il programma ha raggiunto nel corso dell’anno il prestigioso traguardo di due milioni di persone coinvolte grazie ad attività sul territorio e online, in una prospettiva di crescita continua. Oggi BMW Italia sceglie di sostenere e valorizzare “Rugby oltre le sbarre”, un progetto che interessa tre istituti penali milanesi – l’Istituto Penale Minorile Beccaria di Milano, Il Casa di Reclusione di Milano- Bollate, la Casa Circondariale di Milano San Vittore – con lo scopo di coinvolgere i detenuti in un gioco di squadra basato sulla gestione dell’aggressività e su un sistema di regole tecniche, ma soprattutto etiche.
“Per noi di BMW Italia – ha detto Massimiliano Di Silvestre, presidente e amministratore delegato dell’azienda – la responsabilità sociale d’impresa è parte costitutiva del nostro DNA e del nostro stare sul mercato. Noi vogliamo dare un contributo alla società in cui operiamo anche come segno di restituzione del successo che il mercato ci riconosce. Riteniamo che oggi le grandi aziende, come la nostra, debbano dare segni tangibili e concreti di supporto al contesto in cui vivono attraverso, per esempio, iniziative che vadano incontro alle persone più in difficoltà o che abbiamo bisogno di un progetto di inclusione. Ecco perchè siamo molto orgogliosi di essere partner del progetto Rugby oltre le sbarre che è diventato parte del nostro programma di CSR Specialmente”.
Condivisione, appartenenza e sostegno sono le parole chiave dell’iniziativa “Rugby oltre le sbarre” che ben si integrano con due dei pilastri di Specialmente: inclusione sociale e intercultura. L’obiettivo è quello di creare all’interno delle carceri una cultura dell’accoglienza e del sostegno, supportando – con il gioco di squadra del rugby – sia la fase di detenzione, sia quella del reinserimento in società, anche in ottica di prevenzione dei reati futuri.
“L’amicizia con BMW Italia – ha commentato Stefano Baia Curioni, presidente di Rugby Milano – per il prestigio del marchio e la qualità dell’azienda, è un grande onore per ASR Milano e un incentivo a proseguire lungo la strada di uno sport voluto e organizzato per il bene comune, capace di includere e sostenere anche le fasce più fragili, e ispirato a un’autentica etica della solidarietà”.
(ITALPRESS).
“Per noi di BMW Italia – ha detto Massimiliano Di Silvestre, presidente e amministratore delegato dell’azienda – la responsabilità sociale d’impresa è parte costitutiva del nostro DNA e del nostro stare sul mercato. Noi vogliamo dare un contributo alla società in cui operiamo anche come segno di restituzione del successo che il mercato ci riconosce. Riteniamo che oggi le grandi aziende, come la nostra, debbano dare segni tangibili e concreti di supporto al contesto in cui vivono attraverso, per esempio, iniziative che vadano incontro alle persone più in difficoltà o che abbiamo bisogno di un progetto di inclusione. Ecco perchè siamo molto orgogliosi di essere partner del progetto Rugby oltre le sbarre che è diventato parte del nostro programma di CSR Specialmente”.
Condivisione, appartenenza e sostegno sono le parole chiave dell’iniziativa “Rugby oltre le sbarre” che ben si integrano con due dei pilastri di Specialmente: inclusione sociale e intercultura. L’obiettivo è quello di creare all’interno delle carceri una cultura dell’accoglienza e del sostegno, supportando – con il gioco di squadra del rugby – sia la fase di detenzione, sia quella del reinserimento in società, anche in ottica di prevenzione dei reati futuri.
“L’amicizia con BMW Italia – ha commentato Stefano Baia Curioni, presidente di Rugby Milano – per il prestigio del marchio e la qualità dell’azienda, è un grande onore per ASR Milano e un incentivo a proseguire lungo la strada di uno sport voluto e organizzato per il bene comune, capace di includere e sostenere anche le fasce più fragili, e ispirato a un’autentica etica della solidarietà”.
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