SORRENTO (ITALPRESS) – “Dobbiamo mirare alla diversificazione di fonte energetiche e non dobbiamo perdere di vista tutte le partnership che possiamo fare nel Mediterraneo per quanto riguarda le energie rinnovabili”. Lo dice Luigi Di Maio nel corso del suo intervento in videoconferenza al forum Verso Sud, organizzato dallo Studio Ambrosetti. Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale strizza l’occhio ai paesi dell’Africa del nord: “Dobbiamo diversificare le fonti di approvvigionamento di quelle tipologie di energia che utilizzavamo e che vogliamo e dobbiamo continuare ad utilizzare, ad esempio il gas. Abbiamo concordato una linea europea comune per l’acquisto e lo stoccaggio di gas, poi abbiamo lavorato a un piano di sicurezza energetica dell’Italia che guarda necessariamente a paesi come Algeria, Angola, Congo e tutti quei paesi africani con cui stiamo lavorando, ma anche ad altre aree di questo Mediterraneo allargato. Abbiamo in alcuni casi firmato nuove partnership energetiche che ci permettono di diversificare le fonti di approvvigionamento”.
“Il lavoro che facciamo non è sostituire un paese con un altro – prosegue Di Maio -. Il lavoro che facciamo è la diversificazione: significa costruire partnership con quanti più paesi sono disponibili a farlo, per arrivare a un tale livello di diversificazione che ci evita la situazione in cui siamo, che è una situazione nella quale oltre il 40% del gas che riceviamo viene dalla Russia. Questo – afferma il Ministro – ci crea dei problemi che impattano necessariamente sulla geopolitica e non solo sulla questione energetica”.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
“Il lavoro che facciamo non è sostituire un paese con un altro – prosegue Di Maio -. Il lavoro che facciamo è la diversificazione: significa costruire partnership con quanti più paesi sono disponibili a farlo, per arrivare a un tale livello di diversificazione che ci evita la situazione in cui siamo, che è una situazione nella quale oltre il 40% del gas che riceviamo viene dalla Russia. Questo – afferma il Ministro – ci crea dei problemi che impattano necessariamente sulla geopolitica e non solo sulla questione energetica”.
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