BRUXELLES (ITALPRESS) – La Commissione europea ha alzato le stima di crescita del Pil per l’Italia, rispetto alle previsioni di febbraio. In particolare, si prevede un +1,2% nel 2023 e +1,1% nel 2024, rispetto al precedente +0,8% e +1,1%. Nel 2023 l’Ue stima un calo di 4 punti nel rapporto debito Pil del nostro paese, che dal 144,4% del 2022(comunque di oltre 10 punti inferiore al record del 2020 “pandemico”) quest’anno scenderebbe – secondo le nuove stime della Commissione Europea – al 140,4%. Minimo miglioramento invece nel 2024, con un debito al 140,3%. Sul fronte deficit invece quest’anno è stimato al 4,5% del Pil (era all’8% nel 2022) con un miglioramento nel 2024 al 3,7%. la Commissione europea prevede che quest’anno il tasso disoccupazione cali al 7,8%, dall’8,1% del 2022 e che nel 2024 si limi ulteriormente al 7,7%.
Secondo le ultime previsioni dell’esecutivo comunitario, dopo il balzo del 3,8% del 2022, la crescita dell’occupazione nella Penisola dovrebbe attenuarsi ma proseguire con un più 0,8% quest’anno e più 0,6% il prossimo. Nonostante il raffreddamento di alcuni fattori, come i prezzi energetici, l’inflazione nel nostro paese quest’anno non dovrebbe scendere a livelli ‘normalì: le nuove previsioni di primavera della Commissione Europea infatti, vedono la crescita dei prezzi per l’Italia quest’anno attestarsi a un livello del 6,1%, un dato in miglioramento rispetto al +8,7% del 2022, ma pur sempre uno dei dati più alti fra le grandi economie dell’Eurozona.
Secondo le ultime previsioni dell’esecutivo comunitario, dopo il balzo del 3,8% del 2022, la crescita dell’occupazione nella Penisola dovrebbe attenuarsi ma proseguire con un più 0,8% quest’anno e più 0,6% il prossimo. Nonostante il raffreddamento di alcuni fattori, come i prezzi energetici, l’inflazione nel nostro paese quest’anno non dovrebbe scendere a livelli ‘normalì: le nuove previsioni di primavera della Commissione Europea infatti, vedono la crescita dei prezzi per l’Italia quest’anno attestarsi a un livello del 6,1%, un dato in miglioramento rispetto al +8,7% del 2022, ma pur sempre uno dei dati più alti fra le grandi economie dell’Eurozona.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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