“Quali iniziative intende mettere in campo il governo per scongiurare, a partire da luglio, l’interruzione dei collegamenti di Trapani Birgi con Roma Fiumicino e Milano Linate”. Lo chiede il deputato alla M5S alla Camera, Antonio Lombardo in una interrogazione diretta alla ministra delle Infrastrutture De Micheli.

Alla ministra, Lombardo chiede pure “quali chiarimenti, per quanto di sua competenza, intenda fornire al fine di individuare le reali motivazioni del paventato abbandono di Alitalia dell’aeroporto di Trapani Birgi”.

“La scelta di eliminare le tratte aeree annunciata da Alitalia – afferma Lombardo – rappresenterebbe l’ennesimo duro colpo inferto ad un aeroporto che negli ultimi anni ha subito tagli importanti dei finanziamenti destinati al suo rilancio e ha visto progressivamente ridurre la sua funzionalità: l’abbandono dell’aeroporto di Birgi da parte della compagnia di bandiera significherebbe per la Sicilia rinunciare definitivamente al progetto di sviluppo del territorio trapanese, già fortemente penalizzato con conseguenze irrimediabilmente negative sulla precaria economia della provincia”.

Sulla ‘fuga’ di Alitalia da Birgi sono intervenuti oggi anche i sindacati e Sicindustria Trapani.
Dopo le proteste del presidente di Airgest, Salvatore Ombra e del presidente della Regione Musumeci, anche i segretari di Cgil Cisl Uil Trapani, Filippo Cutrona, Leonardo La Piana e Eugenio Tumbarello e il presidente di Sicindustria Trapani Gregory Bongiorno, lanciano il loro appello.

Alitalia non deve abbandonare Trapani – dicono in coro -, da tempo si discute di un rilancio dell’aeroporto, e di certo così non potrà avvenire. E’ un colpo grave al futuro di questo scalo che giunge peraltro da una compagnia aerea la cui sopravvivenza è garantita dallo Stato”.
Alitalia ha comunicato di cancellare sin da luglio le proprie rotte da Trapani Birgi verso Roma Fiumicino e Milano Linate. Un fatto che preoccupa non poco per le sorti dei lavoratori dello scalo e dei settori produttivi trainanti per il territorio come il turismo e quindi l’alberghiero e tanti altri. “Le istituzioni locali e regionali facciano fronte comune per chiedere al governo nazionale di intervenire chiedendo ad Alitalia un passo indietro”.

In seguito all’annuncio di ieri è venuto a crearsi un vero e proprio scontro con la Regione siciliana. Musumeci ha parlato di “ennesimo schiaffo che si aggiunge a tariffe perlopiù inaccessibili e ai voli ancora ridotti in tutti gli scali siciliani, che stanno rendendo impossibile raggiungere l’Isola e partire”. Un atteggiamento ancora più grave, secondo il Governatore, perché avviene in un momento di profonda crisi. “Domani (oggi ndr) mi aspetto una presa di posizioni del presidente Conte nei confronti di Alitalia, che dal governo centrale sta attendendo aiuto oltre ogni legittima misura. In caso contrario, ma conosco la sensibilità del premier, la Sicilia darà vita a proteste clamorose”.

Sulla vicenda interviene anche il coordinamento regionale di +Europa.
“Ci uniamo all’appello che il presidente Nello Musumeci ha rivolto al Governo nazionale affinché faccia marcia indietro e trovi una soluzione adeguata per quello che, altrimenti, potrebbe diventare un vero problema per la ripresa economica anche della Regione Sicilia”.
È con queste parole che il coordinamento regionale di +Europa si rivolge al Governo nazionale.
Continuiamo a trainare un carrozzone che si chiama Alitalia – afferma Fabrizio Ferrandelli, della segreteria nazionale di +Europa – da ultimo con un salvataggio da 3milioni di euro per una compagnia che di fatto è un buco nero, senza tra l’altro poter godere dei benefici“.
“Nonostante questo ultimo salvataggio – continua la nota del coordinamento siciliano – apprendiamo che Alitalia non solo non opererà rotte dall’aeroporto di Trapani Birgi per Roma e Milano, ma che le tariffe al momento disponibili continuano a essere poco accessibili ai più. Uno schiaffo per un intero territorio!
Oltre il danno anche la beffa, perché grazie al decreto Rilancio, le compagnie low cost straniere sono obbligate ad applicare ai propri dipendenti le stesse condizioni di Alitalia con il risultato di una fuga delle low cost ed un indebolimento della ripresa economica della nostra Regione.
Basta continuare ad elargire contributi ad una compagnia in continua perdita – conclude il coordinamento di +Europa Sicilia. Che queste stesse risorse siano destinate alle tante emergenze del nostro Paese. Il governo nazionale dia risposte serie ai tanti siciliani che chiedono solamente di poter ripartire!”.

Anche Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, commenta la decisione presa da Alitalia.
“E’ un ennesimo colpo al turismo siciliano, – afferma Orlando – un nuovo attacco al rilancio economico dei nostri comuni. Per giunta un attacco assestato dalla compagnia di bandiera, la cui sopravvivenza è garantita dallo Stato. Ci auguriamo che il Governo nazionale – conclude il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – intervenga il più presto possibile per annullare una decisione che, in un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando, sancirebbe il default irreversibile di tantissimi comuni dell’Isola”.

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