Consegnate le chiavi di 22 alloggi popolari sociali di via Pantelleria a Trapani. Sono stati realizzati nell’ambito di un piano di social housing dello Iacp, l’istituto autonomo case popolari. Attraverso un investimento complessivo da 2,3 milioni di euro, fondi provenienti dal Po Fesr 2014/20, sono stati realizzati i lavori di riqualificazione e recupero di un immobile di proprietà comunale da tempo inutilizzato.
L’assessore Falcone: “Trovati centinaia di alloggi in abbandono”
“Avevamo trovato – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, che ha partecipato alla cerimonia della consegna delle chiavi – centinaia di alloggi in abbandono e decine di progetti rimasti solo su carta, ma in questi anni abbiamo rimesso le cose al loro posto. Sulle politiche abitative in Sicilia il governo Musumeci, per la prima volta dopo decenni, è passato ai fatti recuperando il patrimonio edilizio della Regione e mettendolo realmente a disposizione del diritto dei cittadini ad avere una casa”.
Attivata una specifica graduatoria
Presenti alla cerimonia anche il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, il presidente dello Iacp di Trapani Vincenzo Scontrino, i componenti del consiglio di amministrazione e i tecnici dell’istituto. A eseguire i lavori la ditta AppaltItalia. Una specifica graduatoria ha permesso di assegnare le case ai soggetti fragili del territorio, attingendo fra giovani coppie, anziani, studenti e lavoratori precari.
Abitazioni moderne e sicure
“In via Pantelleria – ha aggiunto Falcone – abbiamo dato forma ad abitazioni moderne, sicure, efficienti dal punto di vista energetico e dei consumi, riqualificando interamente l’immobile sotto l’aspetto edilizio e tecnologico. Come oggi a Trapani, lo stesso abbiamo fatto a Ribera, e ancora nel siracusano o nel nisseno, passando per il catanese e le altre province dell’Isola. L’edilizia residenziale pubblica, da emblema di spreco e cattiva gestione, diventa oggi modello del risanamento urbano che la Regione sta attuando, coniugandolo all’inclusione sociale”.
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