Figurava tra i componenti di un gruppo di pusher che gestiva una piazza di spaccio nel centro storico di Torre del Greco. E’ stato arrestato a Trapani dalla squadra mobile della questura di Trapani a bordo di una motonave che aveva appena attraccato al porto trapanese. Si tratta di un ventunenne, originario proprio dello stesso comune campano, che era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica del tribunale di Torre Annunziata. E’ accusato di spaccio di stupefacenti, in concorso con altri 3 soggetti, finiti anche loro in manette.

Lo scambio di informazioni

Gli agenti della polizia di Stato di Trapani, allertati dai colleghi del commissariato di Torre del Greco che avevano curato le indagini, lo hanno rintracciato e bloccato mentre si trovava a bordo dell’imbarcazione. Per lui si sono così aperte le porte del carcere.

Le storie di droga in provincia

Le storie di droga nella provincia trapanese di certo non mancano con operazioni di recente. L’ultima quella che ha visto come vittime madre e figlio, sfiniti dalle continue botte e vessazioni che hanno deciso di denunciare tutto ai carabinieri. Un uomo di 41 anni di Paceco ha avuto una misura cautelare. L’uomo finito al centro del provvedimento è un altro figlio della donna con cui i rapporti si erano inaspriti da tempo. Per lui è stato disposto l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alle persone offese con applicazione del braccialetto elettronico. Il 41enne, già pregiudicato e sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, nell’ultimo anno e mezzo avrebbe avuto atteggiamenti molto violenti con il fratello e la madre. Dalle percosse alle minacce gravi, finalizzate probabilmente ad ottenere somme di denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti.

Ieri altro caso nel catanese

Un episodio di violenza tra le mura domestiche è emerso ieri nel catanese dove i carabinieri della stazione di Bronte hanno arrestato un 22enne del posto accusato di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione. A chiamare i carabinieri era stata la madre del giovane che ha inoltrato una richiesta di aiuto tramite al 112. La donna ha raccontato di essere stata aggredita dal figlio all’interno della propria abitazione nel centro di Bronte. La vittima presentava numerosi segni di violenza sul volto. In casa vi erano oggetti distrutti dal giovane figlio che, uscito dalla cucina, non ha desistito, nonostante la presenza dei carabinieri, dal minacciare la familiare: “prima o poi l’ammazzu” quindi continuando: ”stasira mi fazzu attaccari”.

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