I Carabinieri di Alcamo TP), nel pomeriggio di ieri, hanno soccorso un cane ferito nelle campagne di Bruca.
I militari, allertati da segnalazione pervenuta al 112 da parte di un cittadino il quale aveva assistito all’aggressione dell’animale da parte di altri cani randagi senza però riuscire ad aiutarlo, sono intervenuti in pochi minuti.

I Carabinieri, giunti sul posto, hanno individuato il cane, con non poche difficoltà, riverso a terra in un prato in mezzo a fango ed erba alta, impossibilitato a muoversi perché particolarmente dolorante e sanguinante. Una volta raggiunto, lo hanno condotto al sicuro e coperto con un telo per farlo riprendere dal freddo, permettendogli di bere un po’ d’acqua. In collaborazione con l’amministrazione comunale di Buseto Palizzolo, è stata subito interessata l’associazione LIDA (Lega Italiana Diritti Animali) cui il povero cane è stato affidato. L’animale fortunatamente non è in pericolo di vita, sta bene ed è stato preso in cura da un veterinario di Custonaci.

Non è la prima volta che i Carabinieri soccorrono animali in difficoltà. Nei mesi scorsi un sessantanovenne di Priolo è stato indicato dai carabinieri come l’autore della brutale aggressione ai danni di un cane prima legato con una corda e poi trascinato da una macchina guidata dall’indagato. L’uomo è stato accompagnato nella caserma dei militari ma sottoposto all’interrogatorio ha preferito non rispondere alle domande, trincerandosi nel silenzio ma era presente la figlia, scoppiata in lacrime, preoccupata per le sorti del padre e molto provata per il gesto di cui è accusato il genitore.

Secondo la tesi dei carabinieri, ad accorgersi di quell’aggressione, culminata con la morte del cane, è stato un ciclista che “in una stradina di campagna aveva notato una macchina che trascinava un cane legato al paraurti per le zampe anteriori” dicono gli inquirenti che  nelle ore successive hanno rintracciato il cinquantenne. ” Il cane non era di sua proprietà ed era randagio: al momento – dicono dal comando provinciale dei carabinieri –  quindi non si esclude che il gesto sia stato motivato da mera crudeltà”.