Sono cinque le persone, di origine catanese, tratte in arresto giovedì notte dagli agenti della squadra volante e della Squadra Mobile della Questura di Trapani, mentre cercavano di introdurre in carcere telefonini e sostanze stupefacenti.

I controlli

Gli agenti della Polizia di Stato, nel corso dell’attività di pattugliamento, hanno notato un veicolo sospetto, nei pressi della casa circondariale, con alcuni sportelli aperti e tre donne a bordo che, con fare guardingo, scrutavano il sopraggiungere di vetture o persone. L’attenzione degli operatori è stata poi attirata da due giovani, occupanti dello stesso veicolo, che, alla loro vista, hanno abbandonato un grosso involucro all’interno di un’area privata, delimitata da muro e ringhiera, immediatamente adiacente a quella carceraria.

L’involucro con droga e telefoni

Gli agenti hanno quindi recuperato il pacco, di forma sferica, costituito da nastro da imballaggio e materiale antiurto, rinvenendo all’interno 13 microtelefoni, 4 smartphone, oltre a 10 grammi di hashish e 30 di marjuana, suddivisa in dosi. Le cinque persone sono state quindi accompagnate in Questura ed al termine degli accertamenti, sono state tratte in arresto per il delitto di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti in forma aggravata e denunciate per aver tentato di introdurre i telefoni in carcere.

L’arresto è stato poi convalidato dal Gip che ha disposto per i due uomini la custodia cautelare in carcere e per le tre donne l’obbligo di dimora nel comune di residenza.

L’inchiesta e i 22 arresti ad aprile

Droga e telefonini nel carcere Pietro Cerulli di Trapani non sono purtroppo una novità, come testimonia un’indagine iniziata dal 2019 e che si è conclusa nel 2023 e avrebbe consentito di risalire ai presunti responsabili. I carabinieri del comando provinciale di Trapani e il personale del nucleo investigativo regionale Sicilia della polizia penitenziaria hanno eseguito un’ordinanza di applicazione alle misure cautelari del gip di Trapani su richiesta della procura guidata da Gabriele Paci nei confronti di 24 indagati, 17 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 2 obbligo di dimora.

Articoli correlati