L’incontro a Trapani per presentare una piattaforma rivendicativa

Caro bollette, associazioni di categoria dal prefetto “Interventi immediati come per il covid19”

Il caro bollette sta strozzando anche famiglie e operatori economici della provincia di Trapani. Un quadro socio-economico allarmante che è stato fatto presente questa mattina dai rappresentanti di Casartigiani, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Cidec, Confesercenti e Sicindustria. Le sigle hanno incontrato il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza per presentare una richiesta di intervento sul caro bollette che sta colpendo famiglie e imprese italiane.

I punti principali

Quattro i punti principali che i rappresentanti delle associazioni di categoria hanno fatto presenti: l’incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15 al 50 per cento nel caso di aumenti del costo dell’energia superiori al 100 per cento; l’ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre 2022. Ed ancora l’incremento fino al 90 per cento della copertura offerta dal fondo di garanzia per le piccole e medie imprese anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica. Infine l’applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia.

Prefetto farà da portavoce

Il prefetto di Trapani si è reso disponibile a farsi portavoce, sia a livello nazionale che regionale, dei reali bisogni delle imprese trapanesi e per ulteriori incontri per l’istituzione di un eventuale tavolo tecnico. “Il problema del caro energia – hanno dichiarato i rappresentanti delle associazioni di categoria – va affrontato con la stessa risolutezza con cui ci si è occupati della pandemia da covid19. Alla fragilità economica dell’ultimo periodo si aggiunge un’impennata dei costi derivanti dall’energia”.

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Situazione drammatica

“Si tratta di una situazione drammatica generalizzata – aggiungono Casartigiani, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Cidec, Confesercenti e Sicindustria – che, con l’autunno, metterà a rischio di chiusure molte realtà indispensabili, con un’enorme perdita dal punto di vista umano, sociale ed economico per il territorio provinciale. Abbiamo deciso di lavorare tutti insieme e di impegnarci sempre più a svolgere il proprio ruolo di corpi intermedi nel pieno rispetto delle istituzioni”.

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