Arrivano confortanti indicazioni dalle prime analisi che spingono verso il ritorno alla potabilità dell’acqua a Castellammare del Golfo, nel Trapanese. Il Comune, attraverso un proprio laboratorio di analisi convenzionato, ha effettuato le prime verifiche in autonomia dopo il riscontro della presenza di batteri la settimana scorsa. Ed è emerso che i valori sono rientrati nella norma. A darne conferma è il sindaco Nicola Rizzo.

Le prime analisi

“Da un primo controllo dei parametri di potabilità dell’acqua – afferma Rizzo ci sarebbe un ritorno alla normalità”. Ovviamente però non basta solo questo per poter ripristinare l’autorizzazione al consumo potabile dell’acqua in tutta la cittadina marinara. Servono infatti i riscontri da parte dell’Aspo di Trapani: se dovessero arrivare conferme allora si procederà alla revoca dell’ordinanza di non potabilità che al momento resta quindi in vigore.

Il divieto emanato nei giorni scorsi

Il divieto di potabilità è stato emanato la scorsa settimana per l’accertata presenza di batteri nell’acqua. La scoperta è stata fatta nel corso di alcune verifiche effettuate su segnalazione di un’abitazione privata. Da qui è venuto fuori che l’acqua presentava dei parametri non a norma per il consumo umano.

Provvedimento cautelativo

Il provvedimento emesso è stato a scopo cautelativo in attesa di effettuare nuovi prelievi nei prossimi giorni e di fare nuovi esami quindi di laboratorio. Sarà l’Asp di Trapani a dover certificare l’idoneità dell’acqua ed il ripristino dei valori. Per l’esattezza sono stati due i batteri individuati nell’acqua, vale a dire coliformi ed escherichia coli. Si tratta di batteri di origine fecale, dunque è ipotizzabile che ci sia stata qualche infiltrazione nelle condotte e che non si sia riuscita ad abbattere attraverso la clorazione. E’ stato predisposto l’aumento del dosaggio di clorazione e altre verifiche con campionamento affidato a ditta specializzata, sia nel sito dove sono stati indicati valori difformi per consentire la potabilità, sia nella zona di distribuzione dell’acqua sul territorio”.

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