• Raffaele Trano (L’Alternativa c’è) lancia l’allarme
  • L’interrogazione è rivolta al governo nazionale ed ha l’obiettivo di salvaguardare la frazione
  • Trano “nonostante successo internazionale Macari è vittima di incendi, del dissestro idrologico e di troppi anni di incuria”

La frazione di Macari, resa celebre dalla omonima fiction tv, è in pericolo. La frazione di San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani, rischia di sparire per frane, incendi, incuria.
Raffaele Trano, esponente de L’Alternativa C’è e componente della commissione bilancio, lancia l’allarme attraverso la presentazione di una interrogazione rivolta al presidente del Consiglio, ai ministri della Cultura, del Turismo, del Sud ed a quello della Transizione ecologica.

“Nonostante il successo internazionale dell’omonima fiction – si legge in una nota – Macari, frazione di San Vito Lo Capo, in Sicilia, rischia di sparire, vittima degli incendi e del dissesto idrogeologico, ma soprattutto di troppi anni di incuria da parte delle pubbliche amministrazioni. Il Governo deve intervenire prima che sia troppo pardi. Ho presentato a tal fine, insieme al collega Pino Cabras, un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della cultura, al Ministro del turismo, al Ministro per il sud e la coesione territoriale e al Ministro della transizione ecologica. Macari, in provincia di Trapani, è un borgo marinaro che si affaccia sull’omonimo golfo, in un territorio dove si trovano alcune tra le più belle spiagge dei Mediterraneo. La serie televisiva con Claudio Gioè, girata in quei luoghi, ha affascinato il grande pubblico, facendo diventare ancor più quell’area un attrattore per il turismo internazionale”.

Problemi già nel 2001

La nota di Trano prosegue: “Macari, però, ha subito un evento franoso già nel 2001 e, in base alle informazioni in mio possesso, non sono mai state collaudate le reti paramassi, nemmeno dopo che due spaventosi incendi le hanno attaccate, nel 2012 e nell’estate 2020. Quest’ultimo rogo ha anche rischiato di distruggere per sempre la Riserva dello Zingaro. Non è stato dato seguito alle disposizioni della Protezione civile nazionale, che imponeva la messa in sicurezza e il rimboschimento dell’area, e incredibilmente l’amministrazione di San Vito Lo Capo si è limitata a porre nella frazione un cartello che ‘consiglia’ ai residenti e ai turisti di non soggiornare nelle camere lato montagna, temendo che da un momento all’altro possano verificarsi frane. Non c’è un piano per garantire l’incolumità pubblica e inutili, sinora, si sono rivelati i richiami della Protezione civile nazionale al Comune, senza contare che, a quanto mi risulta, il Piano comunale di Protezione civile non verrebbe aggiornato dal 2013″.

“Chiedo al governo di intervenire garantendo tutela”

E conclude: “Ho chiesto al Governo di intervenire, garantendo la tutela di quel territorio e sicurezza a residenti e turisti, di effettuare delle verifiche su possibili omissioni compiute nel corso degli anni e sulle ripercussioni che hanno avuto in un centro ad alta vocazione turistica, di assicurare la reale messa in sicurezza e di valorizzare Macari, considerando anche la centralità del turismo nel Pnrr. Intendo far luce sull’intera vicenda, restituendo serenità a residenti e turisti e facendo sì che il Paese non perda un altro pezzo pregiato della sua economia, messa già a dura prova dall’emergenza coronavirus”.

Esposto di Orgoglio Sanvitese

Nelle settimane scorse, il gruppo consiliare Orogoglio Sanvitese ha presentato un esposto al prefetto di Trapani, al comandante dei carabinieri di San Vito Lo Capo e al dipartimento della protezione civile regionale per “l’attivazione di misure di prevenzione per messa in sicurezza del territorio comunale con l’avvento della stagione estiva. Mancanza di misure di Prevenzione da parte del Comune di San Vito Lo Capo”. Un esposto che ha fatto seguito a quello di settembre del 2020.

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