E’ morto, a Marsala, all’età di 83 anni, il giornalista Dino Barraco, per circa mezzo secolo corrispondente del Giornale di Sicilia, con cui ha collaborato fino a pochi mesi fa. Originario di Trapani, era il decano dei giornalisti marsalesi. Insegnante di Lettere alle scuole medie, la sua carriera da cronista iniziò negli anni ’70, affiancando l’allora corrispondente del Giornale di Sicilia, Matteo Alagna Foderà.
Un inizio anche da cronista fotografo
Per lo stesso quotidiano, prima di cominciare a scrivere, fece il fotografo. Fu anche direttore responsabile di alcune emittenti radiofoniche locali. Da giovane, dopo il diploma magistrale, fu insegnante anche nel carcere di Favignana. Nel 2021, ebbe la medaglia d’oro per i 50 anni di iscrizione all’Ordine dei Giornalisti.
Domani i funerali
Dino Barraco lascia la moglie Maria Pia, anche lei ex insegnante, i figli Anna ed Enzo, il genero Antonio e la nuora Laura e i nipoti Giuseppe, Maria, Leonardo e Gloria. I funerali si terranno domani mattina nella Chiesa Madre di Marsala.
Un altro illustre siciliano va via
Nei giorni scorsi un altro illustre personaggio siciliano ci ha lasciato. Si tratta di Salvatore Russo, il “partigiano” di Riesi di 104 anni. Una delle ultime voci dei tanti militari italiani che dopo l’armistizio di Cassibile (3 settembre 1943) furono arrestati e deportati in Germania. Aviere dell’esercito e presidente onorario dell’Anpi di Riesi, Russo venne catturato dai tedeschi in Albania. Dopo Cassibile, con l’esercito italiano allo sbando, a Salvatore Russo e agli altri soldati italiani venne chiesto di combattere al fianco delle truppe tedesche. Russo ed altri 600mila militari si rifiutarono dicendo no con coraggio al nazifascismo.
Il 28 gennaio 2017 Russo insignito della medaglia d’onore del Consiglio dei Ministri come deportato Imi dal prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta. La sua storia pubblicata all’interno del manoscritto Resistenti, storie di antifascisti, partigiani e deportati di Riesi.
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