Per paura il vero Andrea Bonafede avrebbe ceduto la sua identità al boss Matteo Messina Denaro. Circostanza che viene confermata da un’intervista rilasciata dalla compagna di Bonafede che ammette: “Tutti l’avremmo fatto per paura”.
La donna sotto shock
“Mi è esplosa una bomba in casa”. Si dice sotto shock Rosa Leone. Al Corriere della Sera la donna spiega di essere da 11 anni la compagna di Andrea Bonafede, uomo di cui il boss Messina Denaro aveva acquisito l’identità. “Adesso però l’ho lasciato” ha rivelato. Come riporta il quotidiano, la donna era l’amministratrice di un parco dove anche Bonafede lavorava e che non ha più riaperto dopo la pandemia.
Non si è accorta di nulla
Nell’intervista spiega di non essersi accorta di nulla. “Mi ha scongiurato, mi ha detto: “Scusa Rosa ma che dovevo fare? Iddu si è presentato da me e mi ha chiesto i documenti…”. “Credo – ammette Rosa Leone – che anch’io avrei fatto così se mi fosse capitato, anch’io per paura avrei ceduto a un boss di quel calibro la mia carta d’identità, tutti secondo me al suo posto l’avremmo fatto”.
Un’amicizia da tanti anni
La donna avrebbe anche aggiunto nell’intervista che l’ex compagno si conosceva da tanti anni con Matteo Messina Denaro. Addirittura sin da quando erano adolescenti. Afferma poi di non sapere nulla, nemmeno della casa. “Non mi ha mai detto niente di niente. Così adesso sono pure molto preoccupata. Gli inquirenti hanno sequestrato il telefonino anche a me!”.
La figlia del boss non andrà ai colloqui
Intanto questa mattina è emerso che la figlia non andrà al colloquio in carcere con il padre Matteo Messina Denaro. Sembrerebbe essere questa l’intenzione della giovane 27enne rivelata ad alcuni suoi familiari. Protetta dalla cintura affettiva della famiglia materna, del compagno Nino e degli amici più intimi Lorenza Alagna, 27 anni, ha letto i giornali online. Sono pieni delle foto e degli articoli sul padre, il boss Matteo Messina Denaro, che non avrebbe mai incontrato. Ai suoi parenti ha detto che non vuole vederlo. Dal riserbo familiare emerge che, almeno per ora, la decisione della giovane donna è questa e che quindi non andrà ai colloqui in carcere per vedere il genitore.
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