L’appuntamento nel piazzale per lo scambio della droga. I movimenti sospetti di un corriere di spedizioni e un’auto affiancata nelle vicinanze dell’uscita autostradale di Mazara del Vallo, nel Trapanese, non sfugge ad una pattuglia della guardia di finanza che arresta tre persone. Ad essere stati trovati cocaina e soldi in contanti.
Ad avere messo a segno l’operazione i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Trapani, in collaborazione con la tenenza di Mazara del Vallo, mirata alla repressione di reati in materia di sostanze stupefacenti. L’attività si è conclusa con la scoperta e il sequestro di 160 grammi di cocaina e l’arresto in flagranza di tre persone con l’accusa di detenzione a fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare qualche giorno prima una pattuglia della locale tenenza delle fiamme gialle mazaresi, durante un pattugliamento, notava nella via Falcone Borsellino, nei pressi dell’uscita autostradale sulla A29, uno strano movimento. All’interno del piazzale in cui si trova un distributore di carburanti sono stati visti un’auto con a bordo due cittadini mazaresi, successivamente identificati in A.D. e D.N., e un furgone Van, condotto da un palermitano, S.S., adibito al servizio di recapito pacchi e corrispondenza per una nota agenzia di spedizioni privata. Il furgone è stato visto affiancarsi alla vettura già ferma al parcheggio.
I militari osservavano che uno dei mazaresi saliva a bordo del Van e, qualche minuto dopo, riscendeva con in mano un involucro in cellophane. Come è stato successivamente accertato conteneva sostanza stupefacente. L’immediato intervento dei finanzieri permetteva di trovare e sequestrare 160 grammi di cocaina, oltre che alla somma di 500 euro in contanti, in banconote da 100 e 50 euro, trovate nella disponibilità del corriere palermitano. Era probabilmente l’incasso per il servizio di trasporto dello stupefacente.
Tutti e tre sono stati arrestati e hanno avuto i domiciliari. Da una prima stima approssimativa si ritiene che la sostanza stupefacente sequestrata, immessa sull’illecito mercato dello spaccio, avrebbe permesso di poter incassare da 13 a 14 mila euro.