Nella giornata di ieri, 30 luglio 2019, i carabinieri della stazione di Mazara del Vallo e dei Nas di Palermo, con la collaborazione della locale polizia municipale, nell’ambito di un mirato servizio finalizzato a tutelare la sicurezza alimentare, hanno effettuato l’accesso ispettivo presso un ristorante di cucina mediorentale sito in centro a Mazara del Vallo.
Nella medesima giornata, i carabinieri del centro anticrimine natura di Palermo, nell’ambito dei controlli straordinari nel settore agricolo, agroalimentare e forestale, hanno effettuato due ispezioni nel comune di Paceco a ridosso della Riserva naturale orientata delle saline.
Nel corso del controllo, svolto scrupolosamente dai militari operanti, presso il ristorante in Mazara del Vallo, sono emersi diversi illeciti sia amministrativi che penali. Sotto il profilo amministrativo, veniva riscontrato un ampliamento abusivo dell’area adibita a deposito alimenti nel cortile interno e nel vano corridoio, la mancata attuazione del piano Haccp e la mancata esibizione degli attestati di formazione di alimentarista da parte del personale impiegato, per tutto ciò venivano comminate sanzioni amministrative pari a 3000 euro.
Sotto il profilo penale, invece, sono stati rinvenuti nei congelatori alimenti mantenuti in cattivo stato di conservazione, alcuni dei quali addirittura conservati in sacchi in plastica tipicamente utilizzati per la raccolta dei rifiuti. Gli alimenti, consistenti in prodotti ittici e carne, del peso complessivo di 75 kg, sono stati posti sotto il vincolo del sequestro.
All’esito dell’attività ispettiva i militari hanno avviato le procedure di segnalazione all’Asp di Trapani la quale determinerà i provvedimenti di competenza, intanto, il personale della polizia municipale ha avviato gli accertamenti finalizzati alla verifica della regolarità dell’occupazione del suolo pubblico.
Per quanto attiene i controlli dei carabinieri forestali, sono stati effettuati presso società impegnate nella carpenteria metallica di automezzi pesanti. L’accesso consentiva di accertare l’esistenza all’interno dell’area di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, abbandonati sul suolo o all’interno di cassoni scarrabili aperti, sacchi strappati contenenti polveri pericolose derivanti dalla sabbiatura dei veicoli, nonché cumuli delle medesime sabbie sul suolo.
Veniva accertata inoltre l’assenza di impermeabilizzazione del piazzale con il relativo convogliamento delle acque di dilavamento; vistosa presenza di sostanze oleose e sversamento di scarichi su un canale di scolo parte integrante della riserva, che termina nel corpo ricettore marino.
Accertata anche la presenza di opere edilizie, sprovviste di titolo autorizzativo, nonché la mancanza di titolo a permanere all’interno dell’area in questione, già di proprietà di Xhilone, ma confiscata a seguito pregressi abusi edilizi.
In sede di controllo non è stato possibile reperire alcuna documentazione relativa alle autorizzazioni ambientali, edilizie e paesaggistiche. Sono scattate denunce.
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