Un omicidio-suicidio ha sconvolto la provincia di Trapani. Lo ha scoperto la squadra mobile che sta indagando sul tragico fatto di cronaca avvenuto questa notte tra Marsala e Mazara.

Angelo Reina., originario di Valderice ha ucciso la moglie, Marisa Leo, originaria di Salemi, e poi si è tolto la vita.

L’uomo ha dato appuntamento alla moglie nell’azienda agricola di famiglia, in contrada Ferla, al confine tra Marsala e Mazara del Vallo e qua l’ha uccisa, sparandole tre colpi di pistola. Poi si è dato alla fuga, terminata vicino Castellammare del Golfo. A quel punto si è ucciso sparandosi sul viadotto di ingresso della città.

Gli agenti della polstrada hanno trovato il corpo

A trovare il corpo agenti della polstrada che hanno subito allertato la centrale. Sono  in corso i primi accertamenti.

Il corpo della giovane donna, impiegata presso una nota cantina del territorio, è stato trasportato al cimitero di Marsala. Indaga la polizia.

Taglia la gola alla moglie e poi si impicca, omicidio suicidio a Fontanelle

Ad inizio luglio drammatico omicidio suicidio a Fontanelle, un quartiere periferico di Agrigento non nuovo ad episodi del genere. Le vittime sono una coppia di coniugi: lei di 45 anni e lui di 47. La donna trovata con la gola tagliata mentre l’uomo, all’interno dell’abitazione di via Alessio Di Giovanni, era impiccato.

Gli inquirenti non sembrano aver messo insieme tutti i pezzi del puzzle nel ricostruire cosa è accaduto in quell’abitazione.

Duro il commento dell’associazione Queer Agrigento per quanto accaduto. “Ilenia Bonanno, uccisa come un animale dal marito che poi si è impiccato – si legge in una nota –, a pochi metri da dove nell’aprile del 2015 anche Patrizia Moscato venne assassinata. I vicini hanno sentito il litigio ma si sono ben guardati dal denunciare o dal chiamare le forze dell’ordine. In quella che dovrebbe essere la capitale della cultura ma nella quale il princìpio di voltare la testa dall’altra parte è ancora ben radicato. Vogliamo educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, vogliamo che venga divulgata la cultura del consenso. Vogliamo che l’assistenza alla salute mentale venga potenziata e resa accessibile a chiunque e in qualunque orario. Vogliamo un monitoraggio continuo e costante delle zone più a rischio. Siamo stanche di piangere per le vittime, vogliamo prevenzione e giustizia, non funerali!”.

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