L’arma di Trapani ha ricordato il carabiniere scelto Pietro Morici, originario di Valderice, barbaramente ucciso insieme al capitano Mario D’Aleo e all’appuntato Giuseppe Bommarito, in un agguato mafioso a Palermo il 13 giugno 1983. In occasione del 39esimo anniversario della sua morte si sono svolte una serie di iniziative cui hanno partecipato il sindaco di Valderice, Francesco Stabile, familiari di Morici, il comandante provinciale dei carabinieri di Trapani, il colonnello Fabio Bottino. con una rappresentanza di militari.
Le celebrazioni
Le commemorazioni hanno preso il via nel pomeriggio di ieri con la celebrazione di una santa messa nella chiesa Madre Cristo Re di Valderice e la deposizione di un omaggio floreale prima nella tomba al cimitero di Morici dove vi è stato un breve momento di raccoglimento in preghiera e a seguire nella stele commemorativa eretta in memoria dell’eroe, insignito della medaglia d’oro al valor civile “alla memoria”. Dall’ottobre del 2010 la caserma della stazione dei carabinieri di Valderice è intitolata alla sua memoria.
Cenni storici
I tre militari dell’Arma sono stati barbaramente trucidati il 13 giugno del 1983 in via Scobar, mentre il capitano D’Aleo transitava in auto, accompagnato da due militari. Gli autori materiali ed i mandanti mafiosi del delitto sono stati individuati e condannati all’ergastolo. Il presidente della Repubblica, il 31 agosto del 1983, ha conferito la “medaglia d’oro al valor civile alla memoria” al capitano Mario D’Aleo, all’appuntato Giuseppe Bommarito e al carabiniere Pietro Morici con la seguente motivazione: “Comandante e militari in servizio a Compagnia Carabinieri operante in zona ad alto indice di criminalità organizzata, pur consapevoli dei gravi rischi cui si esponevano, con elevato senso del dovere e sprezzo del pericolo, svolgevano tenacemente opera intesa a contrastare la sfida sempre più minacciosa delle organizzazioni mafiose. Barbaramente trucidati in un proditorio agguato teso con efferata ferocia, sacrificavano la loro giovane vita in difesa dello Stato e delle Istituzioni”.
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