Si cerca una tregua in casa Amat. Gli uffici della Prefettura di Palermo hanno accolto la richiesta dei sindacati ed hanno convocato una riunione in videoconferenza per mercoledì 5 giugno alle 15.30. Con ogni probabilità, al tavolo tecnico saranno presenti i vertici aziendali e quelli dirigenziali del Comune. Sul tavolo delle trattative, come sempre, c’è il rinnovo degli accordi di secondo livello. Sullo sfondo ci sono sia l’annosa questione del contenzioso aperto sui 12 milioni attesi dalla Regione che i problemi dell’officina. Problemi su cui le risposte arriveranno dopo le elezioni europee.

L’obiettivo: evitare l’ennesimo sciopero

L’obiettivo del tavolo in Prefettura rimane lo stesso, ovvero scongiurare l’ennesima giornata di sciopero. Dopo la riunione andata a vuoto in azienda, sindacati e management di Amat proveranno a riavvicinarsi nel tavolo in Prefettura. Primo punto all’ordine del giorno è quello, come sopra ricordato, degli accordi di secondo livello.  Diritti dei lavoratori che fanno riferimento ad una serie di benefit quali buoni pasto, straordinari e tanto altro. Patti sociali che non vengono rinnovati addirittura dal 2007. Un mancato aggiornamento sul quale i lavoratori dell’azienda hanno innalzato le barricate, convocando addirittura tre giornate di sciopero. Nell’ultima, ovvero l’8 aprile, bus, tram e uffici si sono fermati per 24 ore. E i sindacati avevano perfino convocato una quarta giornata di protesta. Ma lo sciopero del 1 giugno è stato ritirato su indicazione della Commissione di Garanzia.

I problemi dell’officina di Amat

Al di fuori del tavolo, per Amat rimangono altre due questioni da risolvere: il contenzioso sui 12 milioni di euro di fondi per l’emergenza covid attualmente in essere con la Regione Siciliana e la carenza di personale all’interno dell’officina di via Roccazzo. Ma per entrambi i problemi le risposte arriveranno non prima delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Ma se sul bilancio 2022 i giochi sono ampiamente fatti (dopo il via libera dell’Ars si potrà procedere ad un’integrazione), i veri problemi da risolvere riguardano la carenza di mezzi.

Secondo fonti sindacali, nella giornata di venerdì 24 maggio sarebbero usciti circa 129 autobus a fronte dei 180 previsti. Vale a dire che ben 51 mezzi sarebbe rimasti bloccati in rimessa a causa dei guasti. Fatto per il quale gli autisti rimasti ai box si sono occupati di altre mansioni, come ad esempio lo sbigliettamento alle fermate. Destino diverso per altri 15 autisti, destinati al trasporto su linea ferrate. Quest’ultimi infatti hanno superato l’esame abilitativo per guidare i tram. Fatto che li impegnerà per un periodo di formazione almeno fino al 30 agosto. Il problema va comunque risolto. A breve è atteso l’arrivo dei nuovi bus elettrici. Inoltre, a giugno, si dovrebbe sbloccare il bando per assumere nuovi meccanici. Il tempo però stringe. E sullo sfondo c’è il potenziale arrivo di migliaia di turisti per seguire il Festino. A tal proposito, il sindaco Roberto Lagalla ha dichiarato che l’organizzazione cittadina sarà all’altezza dall’evento. E la stessa non potrà prescindere da un servizio di trasporto pubblico efficiente.

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