Sono 1.520 i migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa. Per oggi, la prefettura di Agrigento ha disposto un doppio trasferimento per un totale di 650 persone. In mattinata, 450 verranno imbarcati sul traghetto di linea Veronese che giungerà in serata a Porto Empedocle e poi, altri 200, lasceranno l’isola con la motovedetta della guardia di finanza.

Gli sbarchi di ieri

Ieri, con 9 diversi barconi, a Lampedusa sono giunti 377 migranti. Due soccorsi di 38 e 35 persone, in serata, sono stati molto complicati a causa del mare mosso. Parte dei gruppi che affollavano i barchini, entrambi di 6 metri, sono stati, in attesa dell’arrivo della motovedetta della capitaneria, trasbordati sulla zattera della Ong Nadir.

L’hotspot strapieno

La struttura potrebbe alloggiare poco meno di 400 migranti (389 per la precisione), e per questo è considerata al collasso. Già ieri mattina la prefettura di Agrigento aveva disposto l’imbarco di 91 persone, fra cui 50 minori non accompagnati, sul traghetto di linea Veronese che è giunto poi in serata a Porto Empedocle. L’altro ieri, con i due traghetti di linea, da Lampedusa erano stati complessivamente trasferiti 355 migranti.

Altre 27 persone in difficoltà al largo Libia

Due giorni fa un barchino con circa 27 persone a bordo partito da Bengasi, in Libia, si è messo in contatto con Alarm Phone per un problema al motore. Ad averlo reso noto la stessa organizzazione in un tweet. Secondo quanto riportato, la scorsa notte il motore del natante ha smesso di funzionare. “Abbiamo informato le autorità – si legge nel tweet -, ma non è in vista ancora alcuna operazione di salvataggio”.

Ieri altra giornata drammatica

Sempre l’altro ieri a Lampedusa è stata un’altra giornata difficile e drammatica al tempo stesso. A figurare anche un bambino tra le vittime delle ultime traversate di migranti. Si tratta di un neonato di soli 20 giorni trovato morto sul barchino soccorso nella notte dalla motovedetta della capitaneria di porto nelle acque antistanti l’isola di Lampedusa. I medici hanno effettuato un’ispezione sul corpo del neonato e confermato che le cause del decesso sono compatibili con quanto dichiarato dalla madre al momento del soccorso, ovvero che il neonato soffriva di problemi respiratori.

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