Sono stati ripescati, a diverse miglia dalla costa di Lampedusa, i cadaveri, in avanzato stato di decomposizione, di due uomini e due donne.
Le ricerche dei quattro dispersi della notte scorsa, dopo che è affondato a 24 miglia da Lampedusa un barchino con una trentina di migranti a bordo e del cadavere della neonata finita in acqua quando sabato pomeriggio un’imbarcazione s’è ribaltata nei pressi dell’isolotto di Lampione, hanno permesso agli uomini della Guardia costiera e della Guardia di finanza di ritrovare i quattro corpi senza vita.
Non è chiaro, non può esserlo al momento, a quale barchino e sbarco appartengano o se siano addirittura riconducibili a qualche altro incidente avvenuto in acque internazionali o tunisine. Le salme sono state già portate a molo Favarolo prima e poi alla camera mortuaria del cimitero di Lampedusa, dove già si trovano le salme dei due bambini – di 10 mesi e un anno – morti ustionati a causa dell’incendio divampato nei giorni scorsi su un altro barchino che viaggiava verso l’Italia.
Nelle ultime ore un’altra tragedia nel mare al largo dell’isola siciliana. Un barchino di circa 5 metri, con a bordo una trentina di migranti è affondato a 24 miglia dalla costa di Lampedusa. I militari della motovedetta della guardia costiera hanno tratto in salvo 22 uomini, 3 donne e un minore. Vi sarebbero però 4 dispersi: tre uomini e una donna.
Una bambina, in probabile ipotermia, con la madre e un ragazzo che aveva forti dolori al petto, subito dopo lo sbarco al molo Favarolo, sono stati portati al Poliambulatorio. Non è escluso che possano essere trasferiti in altre strutture sanitarie. I migranti provengono da Liberia, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Senegal, Mali e Gambia.
Come detto, è difficile risalire all’identità delle persone trovate morte in mare e sapere in quale barcone viaggiavano visto che il Mediterraneo è ormai teatro di numerose tragedie. Appena tre giorni fa si verificò un’esplosione a bordo di un’imbarcazione al largo di Lampedusa con all’interno 38 profughi. Si parla di esplosione del motore o di una deflagrazione e di un incendio provocato da una scintilla finita sulle taniche del carburante di riserva. Due bambini, un maschietto e una femminuccia di uno e due anni, sono morti carbonizzati; la madre di uno dei due, incinta, è gravissima e ha ustioni nel 60% del corpo.
La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro reato condotta dalla guardia costiera di Lampedusa e dalla Squadra Mobile della Città dei Templi. “Ci sono due bambini piccolissimi morti bruciati e diversi feriti” aveva confermato il procuratore aggiunto Salvatore Vella. “Il presidente della Commissione Europea venga a Lampedusa a vedere quello che succede. E’ un inferno. Sono sindaco da appena 100 giorni e ho già contato 5 morti” aveva tuonato il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino.