Le questioni che hanno determinato lo stato di agitazione dei lavoratori del Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento sono state al centro di un incontro tra l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, e i rappresentanti territoriali delle sigle Flai-Cgil, Filbi-Uil- e Fai-Cisl.
I sindacati protestano per il mancato pagamento degli stipendi, sia del personale a tempo indeterminato sia del personale stagionale. All’incontro hanno preso parte il Commissario straordinario del Consorzio, Baldassare Giarraputo, il direttore generale Giovanni Tomasino e il deputato regionale Carmelo Pace.
L’assessore Sammartino, dopo avere sinteticamente ripercorso l’articolata vicenda giudiziaria che ha interrotto, per effetto di un pignoramento presso terzi, i trasferimenti previsti dalla normativa regionale in favore del Consorzio, ha esposto il lavoro che gli uffici dell’assessorato hanno svolto per concludere favorevolmente la questione, restituendo la dovuta serenità ai lavoratori, evitando conseguentemente ulteriori disagi agli utenti e al comparto agricolo del territorio agrigentino.
L’assessore e gli uffici dell’assessorato, come ribadito anche nel corso della riunione, stanno lavorando per assicurare la regolarità degli stipendi dei lavoratori.
A fine aprile proteste davanti assessorato
A fine aprile presidio dei lavoratori del Consorzio di bonifica 2 Palermo indetto Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil sotto la sede dell’assessorato all’Agricoltura. Alta l’adesione dei lavoratori. La protesta è scattata “per i sistematici ritardi nell’erogazione degli stipendi ai 200 dipendenti”. I sindacati sono stati ricevuti dal capo di gabinetto dell’assessore all’Agricoltura e dal commissario straordinario del consorzio della Sicilia occidentale, ricevendo rassicurazioni. Un incontro che è stato giudicato “parzialmente soddisfacente”: pertanto i sindacati decisero di mantenere lo stato di agitazione.
Il capo di gabinetto si è impegnato a per seguire l’iter del decreto e consentire le erogazioni degli stipendi al Consorzio di Palermo entro una decina di giorni. A seguito del sit in di stamane, nel pomeriggio – comunicano i sindacati – il decreto è stato registrato e contestualmente è stato emesso il mandato di pagamento.
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