• Uno dei più grossi sbarchi degli ultimi tempi a Lampedusa, arrivati 539 migranti.
  • Molti di loro mostrano segni di violenza, denuncia Msf.
  • Hotspot al collasso con 1.265 persone.
  • Il sindaco Martello lamenta: “corridoi umanitari non solo per afghani”.

Un peschereccio con a bordo oltre 500 migranti è stato avvistato stamani al largo di Lampedusa ed è stato scortato verso il porto dell’isola delle Pelagie. Lo sbarco è avvenuto poco dopo. Erano stati trasbordati per timore che l’imbarcazione, in condizioni precarie, potesse affondare. I migranti sono stati caricati su più unità di soccorso. Schierati sulla banchina ci sono i poliziotti che faciliteranno lo smistamento e il loro trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola dove fino a ieri erano presenti 695 ospiti, a fronte dei 250 posti disponibili.

539 migranti, hotspot al collasso

Sono 539 (subsahariani, egiziani e marocchini) i migranti sbarcati a Lampedusa. La conta, ripetuta anche più volte, di quanti affollavano il barcone è stata appena ultimata. Tra loro anche tre donne. Tutti stanno per essere trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola dove andranno ad aggiungersi a quelli già presenti. Il totale arriverà a 1.265 migranti.

La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, per alleggerire le presenze all’interno della struttura di primissima accoglienza ha disposto, per il pomeriggio, un trasferimento (il numero è ancora da definire) con un pattugliatore della guardia costiera. Per domattina è previsto l’arrivo della nave quarantena Azzurra che imbarcherà altri migranti. Si stanno inoltre valutando altri trasferimenti con le navi di linea.

Martello, corridoi umanitari non solo per afghani

“A Lampedusa arrivano circa 500 migranti, uno dei più grossi sbarchi degli ultimi tempi. Ancora una volta l’isola si prepara ad affrontare da sola il peso dell’accoglienza umanitaria. Sono il primo a dire che bisogna sostenere, a tutti i livelli, l’impegno della comunità internazionale di fronte al dramma che si sta vivendo in Afghanistan, ma è giusto ricordare che ci sono altri territori e paesi nei quali vengono quotidianamente negati i diritti umani e diritti fondamentali come quello alla salute, all’istruzione, al cibo”. Lo dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello.

“È necessario – aggiunge – accendere i riflettori sugli ‘altri Afghanistan’ e garantire anche a quelle popolazioni corridoi umanitari, gestiti dalle istituzioni internazionali. Ciascun essere umano deve avere la possibilità di vivere una vita migliore, specie se le condizioni del paese di origine non lo permettono. Al tempo stesso dico che servono strumenti e misure specifiche per il sostegno ai territori di confine, come Lampedusa, impegnati in prima linea sul fronte dell’accoglienza. In questo senso mi auguro che l’Europa ed i suoi Stati membri ripensino i criteri che hanno portato a scrivere il nuovo Patto su migrazione e diritto d’asilo che al momento è impostato più sui rimpatri che sull’integrazione e l’accoglienza, anche riprendendo i contenuti del Global Compact for Migration, il documento delle Nazioni Unite che indica i principi per migrazioni ordinate, regolari e sicure. Un documento, questo, che vede proprio l’Italia tra i paesi che non lo hanno ancora sottoscritto”.

Altri due sbarchi a Lampedusa, arrivano in 31

Altri 31 migranti, che viaggiavano su due diversi barchini,- sono sbarcati a Lampedusa. Il primo di 6 metri che è partito da Kerkennah, con a bordo 16 tunisini, compresi due minorenni accompagnati e uno non accompagnato, e che è stato intercettato dalla motovedetta V7007 della Guardia di finanza a 7 miglia dalla costa. Il secondo partito da Sfax, intercettato sempre dalla stessa motovedetta, aveva invece a bordo 15 tunisini fra cui una donna e 2 minorenni.

Msf, segni di violenza

Il barcone giunto a Lampedusa con 539 migranti (che ha preceduto l’arrivo di altri barchini dalla Tunisia), partito dalla Libia e stipato all’inverosimile, aveva a bordo persone di varia nazionalità e “molti di loro mostrano segni di violenza e percosse subite durante la permanenza nel paese nordafricano”, spiega Alida Serrachieri, responsabile medico di Msf nell’isola.

Il team (composto da medici, infermieri, mediatori culturali e psicologi), a partire dalle 9 ha dato assistenza ai migranti sbarcati al molo Favaloro. Msf operererà per tutta l’estate, in collaborazione con le autorità locali, per fornire supporto ai migranti, con articolare attenzione all’individuazione di persone fragili a cui garantire l’accesso a cure adeguate e all’inserimento in idonee strutture di accoglienza.

Tamponi e primi trasferimenti

Sono 375 i migranti, sottoposti al tampone rapido a Lampedusa per la diagnosi del Covid e identificati, che fra poco più di un’ora verranno imbarcati sulla nave “Diciotti” della Guardia costiera per essere trasferiti a Pozzallo (Ragusa). Il gruppo lascerà l’hotspot di contrada Imbriacola dove, al momento, sono presenti 1.265 ospiti.

Ieri sbarco a Messina, in 117 su nave Aurelia

Ieri a Messina, al molo Norimberga, è arrivata a nave Aurelia con a bordo 117 migranti, soccorsi nei giorni precedenti in acque internazionali. Ad attenderli sulla banchina, c’erano, tra gli altri, anche gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Messina che, al termine delle operazioni di sbarco, hanno tratto in arresto un ventitreenne marocchino e un trentenne tunisino per reingresso illegale sul territorio nazionale.

Il marocchino era stato raggiunto, nell’ottobre 2019, da un decreto di espulsione, emesso dal Prefetto di La Spezia, con divieto di reingresso per un periodo di 10 anni, al tunisino invece era stato notificato nel settembre 2020 un decreto di respingimento, emesso dal Questore di Siracusa, con divieto di fare rientro nel territorio nazionale non prima di tre anni. I due sono stati condotti in camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo.

 

 

(Immagine di repertorio)

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