Sono 191 i migranti arrivati, con 7 diverse imbarcazioni, a Lampedusa durante la notte. Gruppetti che sono andati ad aggiungersi a quelli, altri 7 sbarchi con 128 persone, giunti ieri. All’hotspot di contrada Imbriacola ci sono, al momento, circa 920 ospiti, a fronte di una capienza massima di 250.

A intercettare i barchini sono state le motovedette della Capitaneria e delle Fiamme gialle che hanno prima salvato, a 6 miglia e mezzo, 69 tunisini, fra cui 33 donne e 12 minori. Poi, a 13 miglia, è stato soccorso un barcone con 40 persone, fra cui 2 donne; mentre il pattugliatore della Guardia di finanza soccorreva altri 19 subsahariani, fra cui 2 minori e 6 donne. A 10 miglia è stato invece agganciato un barchino con 26 tunisini e poi 5 migranti sono stati ritrovati sull’isolotto di Lampione e altri 20, fra cui 4 minori e 8 donne, sono stati intercettati a 7 miglia.
Sono giunti, infine, direttamente a molo Madonnina, 12 tunisini che sono stati trovati direttamente sulla terraferma dai finanzieri.

Lega, per la Sicilia estate disastrosa

“La cronaca di questi ultimi giorni così come quella di tutta l’estate è impietosa: il fenomeno degli sbarchi irregolari e le sue conseguenze hanno segnato in maniera negativa la Sicilia. Migliaia di persone giunte a Lampedusa e sulle coste siciliane senza controllo, senza che abbiano funzionato gli accordi, o sarebbe meglio definirli pseudo accordi, con alcune nazioni nordafricane”. Lo ha detto ieri  il deputato della Lega, Nino Minardo.

“Il tempo è scaduto e la pazienza è finita: esigiamo che l’immigrazione clandestina sia davvero repressa e contenuta già dalla parte finale di questa estate e poi per tutte, dico tutte, le stagioni a venire. I dati sul turismo a luglio e agosto sono stati buoni per la Sicilia ma probabilmente senza finire un giorno sì e l’altro pure sulle cronache nazionali e internazionali per gli sbarchi sarebbero stati ancora migliori”.

Foto Fb: Salvini

Rischio sanitario in hotspot

Due giorni fa, il 30 agosto, un vertice dedicato alla situazione igienica dell’hotspot di Lampedusa tra il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e i carabinieri. Nel vallone di contrada Imbriacola, sede del centro, dove ci sono le vasche di laminazione s’è creata una fogna a cielo aperto, motivo per il quale Legambiente aveva presentato un esposto in Procura denunciando “un gravissimo caso di degrado e di inquinamento ambientale”.

Ma non è escluso – spetterà però ai carabinieri del centro Anticrimine e natura di Agrigento verificarlo – che vi siano anche rischi per la salute pubblica. Perché fra i reflui fognari finiscono anche i liquami di chi è affetto da Covid-19, da difterite e, in passato, anche da tubercolosi. Nelle prossime settimane, verrà effettuato – nell’ambito dell’inchiesta aperta subito dopo l’esposto di Legambiente – un sopralluogo mirato.

Sempre con i carabinieri, il procuratore capo ha affrontato la questione delle continue fughe di migranti, in stato sorveglianza sanitaria anti-Covid, dal centro d’accoglienza Villa Sikania di Siculiana (Ag). Con la squadra Mobile e la guardia di finanza, Patronaggio s’è invece concentrato sul maxi sbarco di 538 persone dei giorni scorsi. Oltre agli scafisti, con l’indagine, si cercano gli organizzatori della traversata, gli stessi che potrebbero aver tenuto rinchiusi i profughi in un lager in Libia.

 

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