Sbarchi senza sosta sulle coste siciliane. Sono 705 i migranti che, dopo 17 sbarchi a partire dalla mezzanotte, sono giunti a Lampedusa. Ieri, con 13 barchini, sono state soccorse invece 470 persone.

Sbarcate oltre 1.100 persone, tra loro minorenni e donne

Nel giro di circa 24 ore sono dunque sbarcati in oltre 1.100, compresi minorenni e donne.

I paesi di provenienza

Sono originari di Ciad, Siria, Sudan, Yemen, Senegal, Mali, Guinea, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Liberia e Gambia.

Hotspot stracolmo, tutti salpati da Sfax

I vari gruppi, portati tutti all’hotspot di contrada Imbriacola, hanno riferito di essere salpati tutti da Sfax in
Tunisia e che le traversate non sono state facili perché il mare è molto mosso.

Naufragio, salvati 20 migranti, recuperato il corpo di una giovane donna

C’è stato anche un naufragio, nel tardo pomeriggio di ieri, al largo di Lampedusa, il secondo nel giro di poche ore in area Sar, con una barca di 8 metri salpata da Sfax, in Tunisia, che è affondata. Nell’intervento di soccorso la motovedetta Cp324 della Capitaneria di porto ha salvato 20 migranti, originari di Camerun e Costa d’Avorio, e recuperato il corpo di una giovane donna.
La salma e i superstiti sono stati sbarcati a Lampedusa alle 2,20 circa della notte scorsa.

Ieri era naufragato un altro barchino

Sempre ieri era naufragato un altro barchino e Guardia costiera e Guardia di finanza avevano salvato 38 migranti, compresi un minorenne e undici donne.
Dopo un primo soccorso, e sbarco, di 41 persone, i militari hanno soccorso le 38 persone finite in acqua dopo che l’imbarcazione, partita dalla Tunisia, sulla quale viaggiavano è colata a picco. Soccorsi – ed è stato il terzo sbarco a Lampedusa nel giro di pochissimo tempo – anche altri 45 migranti, fra cui 10 donne e 5 minori. Anche loro sono salpati da Sfax, in Tunisia, alle 5 del 7 marzo.

Tragedia sfiorata al largo delle coste siciliane, salvati 105 migranti

Nelle scorse ore oltre un centinaio di migranti sono stati salvati al largo delle coste siciliane, per l’esattezza in acque internazionali al confine con la Libia. Soccorsi da Emergency, sono tutti in buone condizioni di salute.
La nave Life Support di Emergency nella tarda serata di domenica ha ricevuto la segnalazione di un’imbarcazione in difficoltà in acque internazionali di fronte alla Libia. Il comandante della nave ha informato immediatamente tutte le autorità competenti e ha attivato il rescue team. “Abbiamo ricevuto una segnalazione da Alarm Phone – dice Emanuele Nannini, Capo missione Sar di Emergency -. Abbiamo quindi avvertito le autorità competenti della nostra intenzione di andare a verificare la potenziale situazione di pericolo. L’imbarcazione in distress, di gomma e lunga circa 12 metri, non riusciva più a navigare. Perché il motore aveva smesso di funzionare. Aveva seri problemi strutturali e stava imbarcando acqua. Una situazione di estremo pericolo per la navigazione e per i 105 naufraghi”.
Inoltre le condizioni del mare stavano peggiorando. “Abbiamo subito pensato alle vittime del naufragio di Crotone – aggiunge Nannini -. Anche questa era una imbarcazione in situazione di pericolo, dove le persone stavano rischiando la loro vita per le pessime condizioni in cui si trovava. Siamo qui per soccorrere chi affronta una delle rotte migratorie più pericolose al mondo. Donne, bambini e uomini continuano a essere uccisi dall’assenza di canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa. È un dovere portare soccorso”.
I rhib sono stati calati intorno alle 4 e il trasferimento dei 105 naufraghi alla Life Support si è concluso intorno alle ore 7 del mattino.

(foto di repertorio)

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