Potenziale inquinamento da fogne sfociate a mare in Sicilia. Sono bastati 5 minuti di pioggia per far scoppiare le fognature nella zona del villaggio Mosè nella zona di San Leone, ad Agrigento. “Questo accade – secondo l’associazione ambientalista di Mareamico – per colpa dei numerosi by-pass tra le condotte di acque bianche e le acque nere”.
Lo sfogo dal torrente Canne
Questa miscela maleodorante e pericolosa è arrivata nel torrente Canne, sulla spiaggia delle dune e quindi in mare. “Un disastro – aggiungono gli ambientalisti -. Pertanto risulta necessario effettuare gli opportuni prelievi in mare al fine di accertare la balneabilità della zona”.
In primavera il rimboschimento
San Leone è una delle zone costiere tra le più importanti della Sicilia. Ecco perché questo episodio ha destato molto scalpore. Nella scorsa primavera il Comune di Agrigento, in collaborazione con il dipartimento sviluppo rurale della forestale, ha messo a dimora nel boschetto delle dune a San Leone 720 piante di macchia mediterranea. In particolare sono stati piantati alberelli di olivastro, ginestra, rosmarino e salvia.
L’anno scorso distrutte le dune di sabbia e le specie vegetali
Piantati successivamente 40 alberi di ginepro coccolone, nella zona del boschetto delle dune che lo scorso anno dei delinquenti hanno spianato abusivamente. Distruggendo così le dune di sabbia e facendo sparire tutte le specie vegetali, per creare uno spazio libero, che avrebbero voluto utilizzare senza alcuna autorizzazione.
L’anno scorso partiti i lavori di recupero dell’area
Da tempo MareAmico lancia appelli per la riqualificazione dell’area. Nel luglio dello scorso anno sono partiti i lavori di recupero e pulizia del boschetto delle dune a San Leone. Tutto ciò si è reso possibile solo dopo la firma della convenzione tra il demanio marittimo, il dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale (ex Forestale) ed il Comune di Agrigento. L’associazione aveva lanciato l’allarme sull’erosione costiera che stava “mangiando” anche metri e metri di verde.
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