Al porto di Lampedusa c’è anche il segretario del Partito Democratico siciliano Davide Faraone, accompagnato da Graziano Delrio e Giuditta Pini. La Sea Watch 3, da questa notte si trova ferma fuori dal porto dell’isola dopo che la capitana Carola ha deciso di rompere gli indugi e avvicinarsi alle coste di Lampedusa, nonostante lo stop imposto da Matteo Salvini. “Siamo qui da ieri sera – scrive Faraone – , abbiamo espresso solidarietà a don Carmelo La Magra, siamo stati in capitaneria di porto, siamo in contatto con il Prefetto. Naturalmente siamo in contatto con la capitana, daremo una mano per far sbarcare tutti, costi quel che costi. La disumanità del ministro della paura non vincerà”.
La nave della ong tedesca che batte bandiera olandese ha a bordo 42 migranti in mare già da 14 giorni.
Mentre la Sea Watch è ancora ferma davanti alla costa di Lampedusa Matteo Salvini chiede l’arresto della comandante. “La legge prevede che bisogna essere autorizzati per poter attraccare – ha detto questa mattina il ministro dell’Interno Matteo Salvini in diretta a ‘Barba&Capelli’, in onda su Radio CRC -, non possiamo far arrivare in Italia chiunque, le regole di un Paese sono una cosa seria. Le persone sulla Sea Watch non sono naufraghi, ma uomini e donne che pagano 3.000 dollari per andar via dal proprio Paese. In Italia stanno arrivando, in aereo, migliaia di migranti certificate che scappano dalla guerra. Spero che nelle ultime ore ci sia un giudice che affermi che all’interno di quella nave ci sono dei fuorilegge, prima fra tutti la Capitana. Se la nave viene sequestrata e l’equipaggio arrestato io sono contento”.
Intanto sui social si moltiplicano le raccolte di fondi per mettere insieme quante più donazioni possibili per sostenere la ong. Hanno raggiunto quota 36.602 euro le donazioni alla Sea Watch che ha lanciato la campagna “Aiutaci a salvare vite”. Sono 1.101 finora i sostenitori della ong tedesca, quando mancano 74 giorni alla conclusione della campagna. L’obiettivo, spiega la ong, “è sostenere Sea Watch per aiutarci a essere dove c’è bisogno di soccorrere, per restare in mare e continuare a salvare vite ottemperando al diritto del mare”. Ammontano, invece, a oltre 80 mila euro i fondi raccolti per sostenere le spese legali che dovrà affrontare Carola Rackete, la comandante della Sea Watch che ha deciso di sfidare Salvini e di entrare nelle acque territoriali italiane per far sbarcare i 42 migranti da due settimane a bordo della nave.
Nonostante lo stop imposto alla Sea Watch 3 però a Lampedusa continuano ad arrivare migranti a bordo di piccole carrette del mare. All’alba di stamane sono approdati direttamente in porto altri dieci migranti, presumibilmente tunisini, con un barchino. A bordo della piccola barca anche una donna e un minorenne. I dieci sono arrivati al molo della madonnina, sotto gli uffici della capitaneria di porto. “Per il loro sbarco il porto non era chiuso? Non c’erano le telecamere?”, dice polemicamente all’Adnkronos il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, commentando l’arrivo dei dieci. “Questi migranti non li aspettava nessuno?“, domanda ancora il primo cittadino che già martedì aveva fatto notare come “nei giorni scorsi sono sbarcate 200 persone“ ma “nessuno parla, poi arrivano le ong e si scatena il finimondo, si accendono i riflettori e tutti parlano di 43 persone”. Per Martello “se sbarcano altri non capisco perché non debbano sbarcare questi“. Nel solo mese giugno sono arrivate circa 300 persone senza le ong.
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