In una lettera inviata all’Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento e a Girgenti Acque, il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, rompe gli indugi e chiede l’immediata restituzione delle reti idriche.

“Il Comune di Raffadali intende riappropriarsi, sin da subito, della gestione operativa del servizio idrico al duplice scopo di soddisfare le legittime esigenze della propria cittadinanza nonché di perequarne i costi, senza nocumento alcuno – scrive il primo cittadino-.  Si chiede pertanto:  all’ATI di autorizzare la riconsegna delle reti idriche al Comune di Raffadali nelle more della individuazione di un nuovo gestore; alla Girgenti Acque di effettuare uno stato di consistenza dei beni per la riconsegna in tempi celeri del servizio idrico integrato.
Inoltre, nell’attesa degli atti procedimentali relativi alle superiori richieste – prosegue -, il Comune al fine di limitare le palesi disparità tra i diversi utenti zonali chiede che venga applicata la tariffa forfettaria a tutti i fruitori del Comune di Raffadali, tenendo conto del costo del servizio applicato dalla Girgenti Acque nel ruolo anno 2018, con eventuali variazioni da concordare.
Il Comune, in questa fase transitoria si impegna, a regolamentare una modalità di pagamento che tenga conto delle fasce più deboli prevedendo criteri basati sul numero dei componenti il nucleo familiare dell’utenza nel rispetto della ratio costituzionale del’art.3 e in applicazione della legge Galli.In particolare: Il 30 % del costo complessivo comunque verrà distribuito su ciascuna utenza (c.d. costo fisso)- Il restante 70% del predetto costo da distribuire in base al numero dei componenti del nucleo familiare per le utenze private, nonché in base alla tipologia delle utenze per quelle commerciali (c.d. costo variabile)”.

“Tale proposta di revisione regolamentare assicurerebbe – conclude Cuffaro -, ad ogni modo, un gettito tariffario idoneo alla copertura dei costi di erogazione del servizio idrico comunale, recuperandone così la natura pubblica, per come sancita dall’art. 112 del D.Lgs. n. 267/2000 nonché l’universalità e collettività del bene gestito, perentoriamente statuita dall’art. 1 della L.R. n. 3/2013, nonché l’uguaglianza di trattamento tra gli utenti e salva la temporaneità della predetta soluzione operativa nelle more della collocazione dei contatori, comunque dovuta per legge Certi di un pronto riscontro della presente, si coglie l’occasione per porgere distinti ossequi”.

Leggi qui la versione integrale della lettera.

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