Un overbooking ed un ritardo di arrivo vede protagonista un siciliano. Wizz Air aveva venduto più biglietti rispetto alla capienza prevista per il volo Verona-Palermo, non permettendo di fatto ad un residente di Sciacca, nell’agrigentino, di poter viaggiare secondo quanto prestabilito. Il caso di overbooking è stato risolto dal giudice di pace di Palermo che ha condannato la compagnia aerea Wizz air al pagamento di 250 euro nei confronti del passeggero saccense, che non riuscì ad imbarcarsi lo scorso 7 agosto 2021.

Applicato regolamento comunitario

“Il giudice di pace di Palermo – commentano da ItaliaRimborso, che ha difeso il passeggero aereo -, ha applicato il regolamento comunitario 261/2004, che tutela i passeggeri anche in casi di overbooking, come in questo caso. La compagnia in questo caso, infatti, ha accettato prenotazioni oltre il numero di posti realmente a disposizione, creando non pochi disagi al viaggiatore. La riprotezione del volo è avvenuta regolarmente, ma il passeggero è arrivato in Sicilia con oltre 4 ore di ritardo, rispetto al volo acquisito in precedenza. Ecco quindi che è stata concessa dal giudice la compensazione pecuniaria, che risarcisce il disservizio fornito dalla compagnia aerea”.

Ennesima causa vinta

ItaliaRimborso punta a far valere i diritti dei viaggiatori ed ancora una volta ha ricevuto una sentenza favorevole. Secondo quanto sostiene la stessa agenzia le sentenze a lei favorevoli arrivano al 97,8% dei casi. Per attivare l’assistenza legale, senza alcun prezzo per il passeggero, è possibile farlo agevolmente, compilando il form presente nell’homepage del sito italiarimborso.it. In alternativa è possibile contattare ItaliaRimborso, inviando un messaggio Whatsapp al 342 1031477, oppure chiamando lo 06 56548248.

Di recente altro caso

Non è la prima volta che dalla Sicilia si instaurano contenziosi del genere. Recentemente un braccio di ferro ha riguardato anche Ryanair. Un tampone positivo alla vigilia di una partenza in aereo ha fatto sfumare ad una coppia il loro viaggio. Ma oltre alla preoccupazione per avere contratto il covid19, ai due si è aggiunta anche la procedura per il rimborso delle spese anticipate per il viaggio, tra cui i biglietti aerei. Ed ecco l’amara sorpresa che molti viaggiatori hanno ricevuto come risposta da Ryanair: per la compagnia irlandese il covid non è una malattia grave, pertanto i biglietti non sono rimborsabili. Immediata la risposta dell’associazione Cid, Centre For International Development, assistita dagli avvocati Alessandro Palmigiano e Mattia Vitale, che ha depositato un ricorso all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, per verificare il comportamento illegittimo della compagnia aerea nei confronti dei propri passeggeri.

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