A Caltanissetta una coppia, proprietaria di un pincher, dopo una lite si è allontanata dall’abitazione lasciando il cagnolino abbandonato in balcone, dove è rimasto per giorni sotto il sole cocente privo di acqua e cibo. Nonostante l’intervento dei Vigili del Fuoco e le cure veterinarie, ieri il cagnolino è morto.
È il WWF Sicilia Centrale che rende nota la notizia esprimendo profonda indignazione per l’orribile fatto. Gli animalisti parlano di atto di barbarie. “Abbiamo già dato mandato al nostro ufficio legale di predisporre tutti gli atti necessari affinché l’Associazione si possa costituire, presso il Tribunale di Caltanissetta, come parte civile nel processo che dovrà giudicare le penali responsabilità della coppia – dichiara Ennio Bonfanti, presidente del WWF Sicilia Centrale – ai cittadini più sensibili chiediamo di segnalare sempre ogni abuso e maltrattamento sugli animali”.
“Nel nostro ordinamento anche gli animali sono soggetti alla tutela penale garantita dallo Stato, per cui non assumono rilievo solamente le condotte offensive del sentimento di ‘pietas’ umana nei confronti degli animali, ma anche quelle in grado di incidere sulla stabilità e serenità fisiopsichica di questi esseri senzienti. Nel caso del pincher abbandonato sotto il solleone – precisa Salvatore Patrì, responsabile dell’Ufficio legale del WWF Sicilia Centrale – sono ravvisabili il delitto di maltrattamento di animali previsto dall’art. 544-ter del Codice penale (punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro, pena aumentata della metà se dai fatti deriva, come in questo caso, la morte dell’animale) nonché il reato contravvenzionale di di malgoverno e detenzione in stato di abbandono, previsto dall’art. 727 del Codice penale e punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro”.
Purtroppo non è la prima volta che anche nel Nisseno si registrano simili delitti, ricordano gli attivisti del WWF. Le Guardie zoofile dell’associazione, ad esempio, riscontrano continuamente condizioni di detenzione dei cani padronali inumane come animali tenuti perennemente a catena corta, cani lasciati senza acqua, cibo e in condizioni igieniche pessime, ripari di fortuna come bidoni di metallo o baracche fatiscenti, totale assenza di cure ed assistenza anche minima, tutti i parametri minimi di benessere palesemente violati.
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