Per gestione di rifiuti non autorizzata un 39enne nel Nisseno è stato denunciato dalla polizia di Stato. Ad essere sequestrati tre tonnellate di rame e una grossa quantità di rifiuti metallici di vario genere. L’uomo, secondo quanto appurato dalla polizia ferroviaria di Catania, è titolare di una ditta individuale di raccolta e trasporto scarti e rottami metallici. Proprio all’interno della sua attività commerciale, ubicata in provincia di Caltanissetta, deteneva materiale di rame di dubbia provenienza. Inoltre gestiva un grosso quantitativo di materiale ferroso e rifiuti speciali quali condizionatori, batterie esauste e altro.

Rifiuti stoccati illecitamente

L’attività ha preso spunto nell’ambito dell’attività straordinaria di polizia giudiziaria, denominata “operazione Oro Rosso” che periodicamente viene messa in campo. Gli agenti hanno accertato che l’uomo, autorizzato alla sola raccolta e trasporto di materiali metallici, deteneva tre tonnellate di materiale in rame di dubbia provenienza e privo di tracciabilità. Inoltre, all’interno dell’area ispezionata, gli agenti hanno rinvenuto una notevole quantità di rifiuti metallici di vario genere quale acciaio, alluminio, lamiere e ferro e altri rifiuti pericolosi come condizionatori e batterie. Tutto materiale per cui la ditta non era autorizzata allo stoccaggio. Quanto rinvenuto è stato posto in sequestro.

Fenomeno smaltimento illegale di rifiuti

Il fenomeno del trasporto e smaltimento illecito di rifiuti speciali è particolarmente dilagante in Sicilia. Tante le operazioni nel tempo che sono state portate avanti dalle forze dell’ordine. A Catania scoperto di recente un camion con rifiuti speciali destinati a chissà quale discarica. I carabinieri sventarono in quell’occasione l’ennesimo scempio ambientale. Furono denunciati un 59nne e il figlio 29enne, entrambi catanesi e con precedenti. Vennero accusati di formulario di identificazione dei rifiuti mancante o contenente dati incompleti o inesatti e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.

Cosa c’era dentro

Nel cassone furono rivenute bacchette e lastre di ferro di quelle usate nel settore edilizio. Parti di reti metalliche e di grondaie, cavi elettrici, una unità interna di un condizionatore, tre bombole del gas, tre forni elettrici e una lavatrice. Ancora una decina di pneumatici, parti di materiale plastico nonché un’autovettura intera, la quale risultava priva di targhe e con numero di telaio abraso. Da accertamenti effettuati nell’immediatezza, si andò a riscontrare che gran parte del materiale trovato era classificabile come rifiuto speciale. Si trattava di materiale creato dalle imprese e che pertanto richiede un processo di smaltimento differente rispetto ai rifiuti urbani che possono essere conferiti nelle classiche discariche.

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