Al via oggi a Caltanissetta il processo di secondo grado sul cosiddetto “Sistema Montante” nei confronti di 5 imputati che in primo grado hanno chiesto il rito abbreviato: l’imprenditore Antonello Montante, condannato a 14 anni, l’ex comandante della Guardia di Finanza ed ex capocentro della Dia Gianfranco Ardizzone (3 anni), il sostituto commissario di polizia Marco De Angelis (4 anni), il responsabile della sicurezza di Confindustria Diego Di Simone (6 anni) e il questore Andrea Grassi (1 anno e 4 mesi).
All’udienza di oggi, che si svolgerà a partire dalle 15, sarà presente in aula, per la prima volta dall’inizio del processo, Antonello Montante.
A comporre il collegio giudicante saranno la presidente della Corte d’Appello Maria Grazia Vagliasindi e i consiglieri Giovanbattista Tona ed Emanuele Di Gregorio. A rappresentare l’accusa sarà il sostituto procuratore generale di Catania Giuseppe Lombardo.
Sarà chiesta dagli avvocati Giuseppe Panepinto e Giuseppe Dacquì la riapertura dell’istruttoria dibattimentale.
Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, favoreggiamento, rivelazione di segreto d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico.
Sono difesi dagli avvocati Giuseppe Panepinto, Carlo Taormina, Giuseppe Dacquì, Marcello Montalbano, Monica Genovese e Cesare Placanica.
Intanto, lo scorso 5 febbraio, su proposta della Prefettura di Caltanissetta il ministero dell’Interno ha revocato la scorta all’imprenditore Marco Venturi, uno dei testimoni chiave dell’inchiesta condotta dalla Procura nissena sul cosiddetto ‘sistema Montante’. Antonello Montante è accusato di avere messo in piedi una rete di spionaggio, con la compiacenza di uomini delle forze dell’ordine.
A Venturi, grande accusatore di Montante, era stata assegnata una tutela su “auto non protetta”.
Venturi è stato tra i protagonisti della “svolta antiracket” di Sicindustria proprio sotto la guida di Montante, da cui però poi prese le distanze diventando uno dei testimoni maggiori dell’accusa.
Lo scorso gennaio, il Riesame di Caltanissetta, presieduto da Antonia Leone, ha proceduto al dissequestro dei beni di Antonello Montante perché non ci sarebbe il rischio di insufficienza del patrimonio né quello di depauperamento delle garanzie patrimoniali.
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