Non ci sarebbe il rischio di insufficienza del patrimonio né quello di depauperamento delle garanzie patrimoniali. E’ una delle motivazioni per cui il Riesame di Caltanissetta, presieduto da Antonia Leone, ha proceduto al dissequestro dei beni di Antonello Montante, ex leader di Confindustria Sicilia condannato in primo grado a 14 anni per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.

Nel decreto in cui viene motivata la decisione di accogliere il ricorso presentato dai legali di Montante sul dissequestro dei beni, il tribunale dice di ritenere “generiche e decontestualizzate” le valutazioni del gup sulla pericolosità in concreto di Montante, ritenendo la valutazione del gup “viziata da una sterile circolarità logica” che ne impedisce la condivisione.

Il Gip del Tribunale di Caltanissetta, lo scorso 20 novembre, su istanza di alcune parti civili, aveva proceduto ad un sequestro conservativo di una parte del patrimonio dell’ex leader di Confindustria Sicilia e in particolare gli era stata sequestrata la somma di 3.624,25 euro rinvenuta in un conto corrente bancario e due immobili, situati a Caltanissetta e a Serradifalco, per un valore di mercato quantificato in circa 48.982 euro.

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