Anche il superlatitante Matteo Messina Denaro tra i mandanti delle stragi del 1992. Questa la motivazione con cui la Procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio del boss. La richiesta è stata consegnata dagli ufficiali della Dia nissena alla madre del boss, a Castelvetrano.
Dal 26 gennaio scorso, Matteo Messina Denaro è ricercato anche per le bombe del 1992, che uccisero Giovanni Falcone, la moglie, Paolo Borsellino, e i poliziotti delle scorte. Per le stragi del 1993, quelle di Roma, Milano e Firenze,  ha già ricevuto un ergastolo dalla corte d’assise di Firenze, condanna confermata in Cassazione.

Agli atti le dichiarazioni dei pentiti Francesco Geraci e Antonino Patti che hanno fatto emergere grazie alle loro dichiarazioni un profilo ancora sconosciuto agli investigatori databile appunto agli inizi degli anni ’90 quando, la “primula rossa” trapanese aveva circa 30 anni,e Totò Riina avviava quella sanguinosa stagione stragista. Un percorso di cui il boss trapanese sarebbe stato testimone e attivo protagonista