Un anziano ha accusato un malore in tribunale dopo il verdetto di condanna, altri tre arresti di presunti topi d’appartamento. Tra città e provincia di Catania questo il frutto di due distinte attività della polizia.

La sentenza “spacca cuore”

Un uomo di 72 anni di Adrano. G.L. è stato arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del tribunale di Busto Arsizio. Il tribunale di sorveglianza di Milano aveva rigettato l’affidamento in prova al servizio sociale e anche il regime di detenzione domiciliare, ragione per cui è stata disposta la carcerazione del condannato. L’anziano, alla notizia dell’esecuzione della carcerazione, è stato colto da malore e per questo motivo è stato ricoverato all’ospedale di Biancavilla.

Alla fine i domiciliari

Qui è stato vigilato dapprima dalla volante del commissariato e successivamente dal nucleo piantonamenti della polizia penitenziaria. Non appena dimesso, viste le condizioni di salute del condannato, l’ufficio di sorveglianza di Catania ha disposto che lo stesso sconti in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione la pena di 3 mesi di reclusione per il reato di lesioni personali.

Gli altri due arresti

A Catania la polizia di Stato ha arrestato M.S., 28 anni, al momento sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Catania, P.M., 33 anni, e M.A.D., 24 anni, in prova ai servizi sociali. Nei loro confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza per furto aggravato in abitazione, in concorso tra loro.

L’intervento nel rione Barriera

La squadra mobile è intervenuta nel rione Barriera, dove era stato segnalato alla sala operativa un furto in abitazione. L’sos era stato lanciato dallo stesso proprietario dell’appartamento il quale, trovandosi lontano da casa, notava, tramite il proprio sistema di videosorveglianza collegato da remoto al suo telefono cellulare, due soggetti all’interno che si aggiravano per le stanze. Qualche minuto dopo, gli autori del furto venivano segnalati in fuga a bordo di una utilitaria di colore rosso che veniva intercettata dai poliziotti. La successiva perquisizione dei soggetti indiziati del furto consentiva di rinvenire la refurtiva che veniva, successivamente, riconsegnata alle vittime. M.S. ed M.D.A. sono stati rinchiusi in carcere mentre P.M. ha avuto gli arresti domiciliari.

 

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