La Polizia di Stato, su delega della Procura di Catania, ha dato esecuzione all’ordinanza con la quale il Gip del Tribunale di Catania, sulla base della richiesta di aggravamento presentata dal Pubblico Ministero, ha sostituito la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima con applicazione del braccialetto elettronico con la più grave misura della custodia cautelare in carcere a carico di un uomo.

La donna soccorsa in strada dai poliziotti

Si tratta di un uomo senza fissa dimora, indagato per aver continuato a maltrattare la compagna, violando così le disposizioni dell’Autorità Giudiziaria. L’aggravamento della misura cautelare arriva dopo un intervento effettuato prima dai poliziotti del Commissariato Centrale mentre erano in transito in via Etnea. I poliziotti avevano soccorso in strada la donna, a loro già nota per la precedente attivazione a sua tutela del protocollo del “codice rosso”.

La donna costretta a prostituirsi

E’ stato scoperto in quella circostanza che, per un forte senso di colpa nutrito nei confronti del compagno, padre dei suoi figli, che aveva in passato denunciato, la vittima si era riavvicinata a lui dopo la scarcerazione. Da quel momento l’indagato, tagliato il braccialetto elettronico applicatogli al momento dell’uscita dal carcere, avrebbe ripreso comportamenti violenti,  costringendola anche a prostituirsi per procurarsi le somme necessarie all’acquisto di droga e l’avrebbe aggredita fisicamente in più occasioni, utilizzando anche un coltello con cui l’avrebbe colpita in pancia in un impeto di folle gelosia.  L’uomo è stato così rintracciato nella zona di corso Sicilia  portato al carcere Piazza Lanza di Catania.

Arrestato anche uno stalker

Pedina la ex moglie per le vie della città. Arrestato dai Carabinieri un 33enne catanese.
Nella mattinata di ieri, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato in flagranza di reato l’uomo, con l’accusa di atti persecutori, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.

La chiamata al 112 della moglie

I Carabinieri sono stati allertati da una chiamata pervenuta sul 112 “Numero Unico di Emergenza”, in cui una giovane donna, molto agitata, ha segnalato di trovarsi alla guida della propria auto e di essere in quel momento pedinata dall’ex marito. Il militare dell’Arma presso la Centrale Operativa, in linea con la ragazza, è quindi riuscito a farsi spiegare la sua esatta posizione, rassicurandola e facendole mantenere la calma, sino all’arrivo di due pattuglie dei Carabinieri, in via Maroncelli.

La fuga e l’inseguimento dei Carabinieri

Alla loro vista l’uomo, a bordo di una Fiat “Panda”, ha subito cambiato strada provando a fuggire, ma l’inseguimento dei Carabinieri non gli ha lasciato scampo. Dopo aver compiuto infatti una serie di manovre potenzialmente molto pericolose, ha perso il controllo dell’automobile, scontrandosi contro uno spartitraffico in via Medaglie d’oro, dove è stato infine bloccato.

L’auto era rubata

E’ inoltre emerso dagli accertamenti che il veicolo utilizzato dall’uomo per seguire e spiare l’ex moglie, era stato rubato il giorno precedente in via Rapisardi. Si è quindi provveduto a restituire il mezzo al proprietario.

Il tragico racconto della donna

Fermato il marito-stalker, i Carabinieri hanno quindi raggiunto e tranquillizzato la vittima, ancora in preda al panico, la quale ha contribuito alla ricostruzione dell’intera vicenda. La donna ha quindi riferito di aver interrotto la relazione con il 33enne da diverso tempo, a causa della sua dipendenza dalle droghe e di averlo denunciato per “maltrattamenti in famiglia”. Tuttavia l’uomo non avrebbe desistito dalle sue condotte, decidendo quella mattina di seguire l’ex moglie in ogni suo spostamento, dopo che la stessa aveva accompagnato la figlioletta a scuola. Il 33enne, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato portato nel carcere catanese di Piazza Lanza dove tutt’ora permane all’esito dell’udienza di convalida.