Il vero nodo, la vera sfida, sarà la finanziaria del 2023 per la verifica reale dei conti della Regione. Ed a sentire il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, qualche preoccupazione c’è. ne ha parlato oggi con i giornalisti in una sorta di bilancio di primo mese di attività dall’insediamento della nuova assemblea.

“Impegni in scadenza”

“Ritengo che ad oggi abbiamo svolto quello che potevamo rispetto alle variazioni di bilancio – commenta il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno -. Ovviamente rispetto a quello che è la composizione dell’organo per farlo funzionare al meglio. Ora chiaramente abbiamo degli impegni assolutamente in scadenza come la legge di stabilità. Noi abbiamo più volte invitato anche il governo a presentare un esercizio provvisorio che potesse in qualche modo mettere in salvaguardia gli stupendi. Soprattutto, essendoci insediati il 10 novembre, la vera scommessa sarà per il prossimo anno. Dovremo riuscire a dare una finanziaria entro il periodo stabilito del 31 dicembre. Quindi ci auguriamo che riusciremo da qui ad un anno a dare le risposte che i siciliani meritano”.

Il bilancio a poco più di un mese di attività

Galvagno ha parlato questa mattina all’aeroporto di Catania, tracciando con i giornalisti il bilancio di poco più di un mese di attività dell’Ars. Inevitabilmente si è soffermato sui conti della Regione. Lo ha fatto a margine della premiazione del 10milionesimo passeggero del 2022 dello scalo aereo alla quale è intervenuto insieme con il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre ai vertici della Sac, la società che gestisce lo scalo, il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma e l’amministratore delegato di Ita Fabio Lazzerini.

Una speranza vana

Già qualche giorno fa era tramontata la speranza di approvare bilancio e finanziaria della Regione siciliana prima della fine dell’anno. Una eventualità sperata ma nella quale neanche il governo non ha mai creduto davvero, consapevole che i tempi non ci sono. Un  rinvio sarà, inoltre, utile anche per permettere a Roma di approvare il salva Sicilia. Il governo Schifani presenterà l’esercizio provvisorio fino al 31 gennaio. L’Ars però prima di Capodanno ha votato il ddl di variazioni di bilancio che contiene le norme per il recepimento dell’accordo Stato regione che vale 200 milioni di euro a ripiano della maggior spesa sanitaria.

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