La nuova versione del Piano per il Sud presentata dal governo Conte non prevede nulla di nuovo rispetto a quanto già noto e non interviene neanche nella velocizzazione delle procedure.

Si abbatte la scure dei governo del Sud Italia sul piano presentato dal Premier Conte. Non solo polemiche sulla scelta infelice della foto di copertina che, dunque, ma critiche anche al contenuto.

Il Piano era balzato agli onori della cronaca prima di tutto per l’utilizzo di una foto del golfo diTrieste sulla facciata del Piano indirizzato al Sud. Ma la Sicilia non ha partecipato a questa polemica. Ha, invece, molto da dire sul contenuto.

“Abbiamo letto i dettagli del Piano per il Sud presentato a Gioia Tauro dal premier Giuseppe Conte e dal ministro Giuseppe Provenzano, trovando fra le misure annunciate dal Governo nazionale due grandi opere che riguardano la Sicilia: la statale Catania-Ragusa e il raddoppio ferroviario della linea Messina-Catania, fra Giampilieri e Fiumefreddo. Nulla di nuovo, dunque, e per questo occorre soffermarsi su alcuni aspetti della questione” dice il commissario di Forza Italia a Catania e provincia, Marco Falcone, assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, commentando l’iniziativa del Governo Conte.

“Riguardo la Catania-Ragusa – prosegue Falcone – vorremmo ricordare che l’opera, dopo un lungo tira e molla con Roma, è stata resa possibile dall’impegno del Governo Musumeci a mettere sul tavolo oltre 620 milioni di euro, necessari per sbloccare la strategica e tanto attesa arteria stradale. Il raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, invece, è un’opera concepita e avviata durante il Governo Berlusconi, grazie a uno stanziamento compiuto allora di 2,3 miliardi di euro. Poi, dopo quegli anni, il raddoppio è stato messo da parte. Solo di recente, grazie alla risoluta azione di pressing e approfondimento del Governo Musumeci, l’iter di appaltabilità del raddoppio è progressivamente andato avanti. Tanto che entro giugno procederemo alla pubblicazione del bando di gara”.

Ieri era toccato al Ministro Provenzano difendere e anzi elogiare le misure del piano “La vera sfida del Piano per il Sud non è stanziare le risorse ma spenderle e spenderle bene. Per questo puntiamo ad un nuovo metodo: capire su cosa puntare, iniziando dai giovani e dall’istruzione. Questo piano è il frutto di un lavoro condiviso del Governo – ringrazio molto il premier Conte – non è un frutto della mia mente. La vera novità di questo Piano è nel metodo: abbiamo rafforzato il presidio centrale ma lo mettiamo a servizio degli enti locali”.

“L’idea di fondo è che il sud non è una causa persa. Abbiamo presentato questo piano in una scuola tecnica che il preside ha fatto diventare un modello d’eccellenza a Gioia Tauro. Oggi non si spende perchè non ci sono progetti cantierabili e questo anche perchè la Pubblica amministrazione si è svuotata di competenze che c’erano: oggi abbiamo l’amministrazione più vecchia e povera di competenze. Faremo un fondo di progettazione per gli enti locali che accompagneremo. Questo garantirà l’intero processo e la sua legalità. Per me è giusto mettere le giovani generazioni al servizio della cosa pubblica”, ha concluso Provenzano.

Oggi gli risponde Falcone “La Sicilia e l’intero Mezzogiorno – conclude l’assessore del governo Musumeci – chiedono a gran voce non solo fondi per le infrastrutture, ma anche e soprattutto norme che snelliscano i complicati iter procedurali per realizzare un’opera così come sta avvenendo, ad esempio, per la ricostruzione del ponte di Genova. È arrivato il momento che ciascuno faccia la propria parte”.