“Sono rimasto sorpreso quando andando a Bruxelles mi hanno spiegato che per loro la Sicilia non è un’isola perché è collegata con il sistema ferroviario”. Lo ha detto il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano che oggi ha Palermo ha incontrato i sindaci siciliani in occasione del Consiglio regionale dell’Anci.

Tante le emergenze denunciate dai sindaci al ministro, a partire dai rifiuti.

“Ministro il governo mandi un commissario in Sicilia per gestire i rifiuti, basta i comuni non ce la fanno più”. È la richiesta avanzata dal sindaco di Raffadali (Agrigento), Silvio Cuffaro.

Il ministro ha prontamente risposto: “Dobbiamo creare quei tavoli in cui trovare soluzioni a problemi che sono complessi in Sicilia: la logica non può essere un commissariamento generalizzato della Sicilia, perché significherebbe la sospensione della vita democratica e non penso che sia una prospettiva che qualcuno stia cercando. Il compito principale è uscire dall’emergenza, il ricorso a continui salvataggi non fa che avvitarci a questa logica di emergenza”.

Provenzano, dopo aver ascoltato le innumerevoli criticità delle quali hanno parlato i sindaci ha dichiarato: “Sono favorevole a fare un tavolo a tre: Stato, Regione e comuni. Ma colgo un rischio: non vorrei che in Sicilia si pensi di affidare tutte le responsabilità allo Stato, la Regione ha le sue competenze che deve svolgere per cui va bene il tavolo ma con una prospettiva strategica”.

Provenzano ha anche spiegato: “Nel piano per il Sud abbiamo inserito un metodo per mettere subito in campo le risorse disponibili per gli enti locali, rafforzano per esempio l’assistenza tecnica e provando a superare il modello di esternalizzazione con criteri spesso opachi di selezione di consulenti che non si sporcano le scarpe. Vogliano riformare l’Agenzia per la coesione territoriale, dalla fase della progettazione, che è il vero limite dei comuni, fino alla fase finale”.

Parlando con la stampa, il ministro Provenzano ha proseguito: “Ci deve animare il principio di leale collaborazione istituzionale, ma ciascuno deve assumersi le responsabilità sulla base delle proprie competenze: nessuno può allargare le braccia dicendo non posso fare più nulla”. E ha avvertito: “Non si pensi che oggi si debba chiedere tutto allo Stato, così come prima prima si chiedeva tutto a mamma Regione”. “Il rilancio del Sud e della politica di sviluppo territoriale passa da un rinnovato rapporto con gli enti locali – ha concluso – se il livello degli investimenti pubblici è crollato è dovuto ai tanti problemi che i comuni sono costretti ad affrontare”.

“Ringraziamo il ministro Giuseppe Provenzano per la disponibilità dimostrata nel voler costruire  un rapporto diretto fra Governo  e Autonomie locali e nell’avviare un lavoro  di concertazione fra i vari livelli istituzionali” . Questa la dichiarazione di Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia incontrando, stamattina a Villa Niscemi a Palermo, il ministro, insieme ai componenti il Consiglio regionale dell’Associazione e al Coordinamento dei giovani amministratori siciliani.

“Chiediamo la istituzione di un tavolo Stato- Regione- Autonomie locali che possa essere un luogo d’incontro e di confronto sulle problematiche d’interesse degli enti locali anche in considerazione  del fatto che la Regione siciliana ha competenza  esclusiva in materia di ordinamento delle Autonomie locali. – continua Orlando – Abbiamo necessità di trattare temi fondamentali come spopolamento delle aree interne, gestione dei rifiuti, del personale precario della pubblica amministrazione, la riscossione dei debiti di dubbia esigibilità, il Patto per il sud e la necessità di infrastrutture, uscendo dalle, purtroppo consuete, logiche emergenziali”.

“È necessario individuare una sede istituzionale stabile dove affrontare l’anomalia legata alla discrepanza fra la legislazione nazionale e quella regionale, spesso inapplicabili e in contraddizione tra loro, che rende spesso impossibile affrontare le innumerevoli problematiche che vivono quotidianamente i comuni”. Ha dichiarato Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia.

“E’ intendimento di tutti evitare di andare avanti seguendo logiche di emergenza – conclude il presidente Orlando – iniziando un percorso condiviso che porti alla  soluzione dei problemi”.

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