Le polemiche sorte attorno alla partecipazione ad una cena molto partecipata del presidente della Regione Nello Musumeci non si placano. Anzi, la questione diventa terreno di scontro politico nel piccolo paesino del catanese dove la cena si è consumata, a Castel Di Iudica. Il sindaco del paese, Ruggero Strano, aveva parlato di un governatore poco attento alle regole anti-contagio al covid, accusato di essere protagonista di una cena senza distanziamento e mascherine. Adesso a fare quadrato su Musumeci ci pensa la consigliera Lorena Grazia Mileti che occupa gli scranno dell’opposizione al municipio. E la cena finisce per diventare oggetto di un durissimo scambio d’accuse, con la consigliera a lanciare strali sul primo cittadino accusato addirittura di non rispettare lui stesso le regole anti contagio.

Nessuna norma violata

La consigliera anzitutto evidenzia che nessuna norma sarebbe stata violata dal governatore: “L’ordinanza del ministero della Salute – si legge nella nota della consigliera – non prevede divieti, distanziamenti, limite massimo di capienza ai tavoli o green pass per consumazioni in locali con tavoli all’aperto. L’uso della mascherina all’aperto non è obbligatorio, nei ristoranti e nei bar è obbligatoria solo quando non si sta seduti a tavola e se non è garantito il distanziamento sociale”.

Il contrattacco

La consigliera poi passa al contrattacco ed anzi sostiene che il primo cittadino sarebbe il primo a non rispettare le norme sanitarie. Nel documento si parla di serate organizzate dal Comune senza controlli su assembramenti e mascherine, con protagonisti gli stessi amministratori. Addirittura l’esponente dell’assise avanza dubbi su un possibile focolaio partito proprio da una di queste serate.

“Il sindaco contrario al green pass”

La posizione contro il green pass del sindaco è conclamata e propagandata anche attraverso un sindacato del corpo di polizia a cui appartiene – attacca la Mileti – e ritengo che questo sia un atto gravissimo, in un momento di grande confusione e di grande scontro anche sociale sulle tematiche dei vaccini. Chi rappresenta lo Stato sul territorio dovrebbe limitarsi a far rispettare le regole”. Poi viene insinuato che le polemiche sarebbero sorte per un probabile mancato invito del presidente della Regione al sindaco stesso. “Il sindaco ci ha abituati in questi anni ad importanti cadute di stile, ma ieri credo che si sia arrivati al fondo – sottolinea sempre la consigliera -. Se violazione vi fosse stata in qualità di autorità sanitaria del Comune avrebbe dovuto richiedere intervento delle forze dell’ordine. Perché non lo ha fatto? Ha preferito sciorinare post su facebook con foto non autorizzate ove sono riconoscibili cittadini a cena per cercare di attirare l’attenzione dopo essere stato snobbato dal presidente della Regione. Ed è proprio al presidente Musumeci che rivolgo un appello, di attivare tutte le procedure di controllo sul funzionamento dell’Ente al fine di valutare l’ipotesi di uno scioglimento anticipato di codesta amministrazione”.

Come è nata la polemica

Tutto è nato quando viene intercettato Musumeci al ristorante “La ginestra” del piccolo centro del catanese. Al governatore viene rimproverato di essere seduto come tutti gli altri senza mascherina. Il sindaco, Ruggero Strano, se n’è accorto fra i primi ed ha puntato il dito su un altro elemento: “L’articolo 12 della sua stessa ordinanza – attacca il primo cittadino – prevede che per partecipare alle feste sia necessario sottoporsi al tampone se non si è completato il ciclo di vaccinazione. A tutti i commensali è stato chiesto a che punto fossero con l’immunizzazione? Qual è il limite di persone per considerarla una festa? Non si può scaricare la colpa sui siciliani se non ci si comporta allo stesso modo”. Non solo: nei luoghi affollati, secondo l’ordinanza, è obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto.

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