Ha lasciato l’ospedale Cannizzaro di Catania la prima bambina nata da una madre che aveva ricevuto l’utero da una paziente deceduta, il primo caso in Italia. Ora la piccola, che sta bene, è a casa con i genitori.

Mamma e figlia stanno bene

A poche settimane dalla signora Albina Verderame, la prima donna trapiantata di utero in Italia, è stata dimessa dall’ospedale Cannizzaro di Catania anche la figlia Alessandra, nata il 30 agosto 2022 alla 34esima settimana di gestazione. Il parto è avvenuto nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ Unità operativa complessa clinicizzata dell’università Kore di Enna diretta dal prof. Paolo Scollo.

La piccola sottoposta ad accertamenti

La piccola è rimasta ricoverata per alcune settimane in Neonatologia: prima, date le condizioni di prematura, in Terapia intensiva; successivamente, grazie ai miglioramenti ottenuti con le terapie farmacologiche e l’assistenza respiratoria, in sub-intensiva. La bambina è stata sottoposta a varie consulenze specialistiche e controlli, pre e post-dimissioni. Ora, a parere degli specialisti dell’Unità operativa complessa di Neonatologia diretta dal dott. Pietro D’Amico, presenta “un normale sviluppo staturo-ponderale e neuromotorio e la prognosi si conferma buona”.

Dopo il Covid, l’abbraccio con la piccola

Prosegue i controlli di routine, seguita dal prof. Scollo, la mamma Albina, rimasta anche lei ricoverata per alcune settimane dopo il taglio cesareo e la prolungata infezione da Covid-19, superata la quale ha potuto finalmente abbracciare la figlia. “Con il cuore colmo di gioia e riconoscenza nei confronti delle équipe dell’ospedale Cannizzaro”, nei giorni scorsi mamma e papà sono rientrati nella loro casa con Alessandra.

Una gravidanza regolare

Alessandra è la figlia della donna che ha ricevuto il primo trapianto di utero realizzato in Italia. Si tratta del primo parto di questo tipo in Italia e il sesto caso al mondo di gravidanza portata a termine con successo dopo un trapianto da donatrice deceduta. La paziente è stata sottoposta a parto cesareo dopo attacchi febbrili da positività al Covid. “Il tentativo di fecondazione – aveva  commentato Paolo Scollo, direttore del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Catania – è andato a buon fine e la signora ha condotto una gravidanza regolare fino alla 30esima settimana quando ha contratto il Covid ed è stata pertanto ricoverata nella sezione della Ginecologia del Cannizzaro dedicata alle pazienti positive”.