Così come ad Agrigento e nei distretti di Partinico e Misilmeri, anche in quelli dell’area catanese i casi di disabili gravissimi sono minori rispetto a quelli che risultano negli archivi dell’assessorato regionale alla Famiglia.

L’Asp di Catania fa sapere che nel 2016 i bisognosi di assistenza h24 risultano 295, meno della metà del numero in possesso dell’assessorato alla Famiglia, pari a 637 (aggiornato al 2015), frutto delle comunicazioni fatte dai nove distretti socio-sanitari etnei con capofila i comuni alle falde dell’Etna.

Caltagirone risulta il distretto con lo scarto maggiore tra i due dati, quello dell’assessorato e quello dell’Asp: 147 casi rispetto ai 60 appena comunicati dall’azienda sanitaria. Anche nel distretto di Catania sono 60, a fronte dei 113; nel distretto di Palagonia sono 50 e non 95, in quello di Bronte 35 e non 78, a Gravina di Catania 20 e non 78, a Giarre 16 e non 72. Ad Acireale dai 35 del 2015 si passa a 21 nel 2016, ad Adrano da 9 a 13, a Paternò da 14 a 16.

L’Asp precisa che “gli utenti individuati come disabili gravissimi non sono in atto ricoverati presso strutture con onere a carico del servizio sanitario regionale e sono tutti affetti da patologie cronico-degenerative non reversibili e dipendenti da terzi per i bisognosi della quotidianità: tetraparesi gravi, Pci, Sla, gravi sclerosi multiple, gravi distrofie muscolari, gravi forme di psicosi e autismo, gravi ritardi mentali e malattie rare e cromosomiche”.

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