Nuovamente chiusa dal questore una discoteca che si trova nei pressi del porto di Catania per una violenta rissa. Autorizzazioni ritirate per 15 giorni con provvedimento emesso sulla base dell’articolo 100 del testo unico dei pubblici spettacoli.

Le segnalazioni al 112

Il provvedimento adottato per quanto emerso in occasione di un intervento del personale delle Volanti la notte dello scorso 13 marzo. I poliziotti sono intervenuti in seguito alle diverse telefonate giunte al 112 che segnalavano una violenta rissa. Ad essere segnalati oltretutto esplosioni di colpi di arma da fuoco di cui, comunque, non è stata trovata traccia. La rissa scoppiata a seguito dell’aggressione da parte di un gruppo di giovani ai danni del barman della discoteca.

I motivi dell’aggressione

Scintille nate dopo che il barman si sarebbe rifiutato di dare da bere gratuitamente. Prima è stato schiaffeggiato e poi, dopo una breve colluttazione, è stato colpito anche alla testa con una bottiglia di vetro. Un colpo che è costato una ferita lacero-contusa. La vittima è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso di un ospedale. La rissa ha coinvolto, inevitabilmente, anche i diversi clienti del locale che si vedevano costretti a fuggire. La struttura messa letteralmente a soqquadro, danneggiati arredi e suppellettili.

Ennesimo episodio

Si tratta dell’ennesimo episodio che si verifica in questa discoteca, la “Ecs Dogana”. Al momento sono in corso ulteriori indagini della locale squadra mobile. Un locale che già più volte è stato teatro di risse e aggressioni. Dalla questura viene considerato un “grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica in rapporto allo svolgimento della vita di relazione, suscitando notevole allarme sociale”.

Allarme pubblico

È, infatti, il quarto provvedimento di sospensione delle autorizzazioni del locale, emesso dal questore in meno di un anno in via cautelare. Provvedimenti che hanno l’obiettivo di far cessare situazioni di pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza. Secondo gli inquirenti la prosecuzione dell’apertura dell’esercizio potrebbe contribuire ad alimentare questi episodi violenti. E questo a prescindere dalla responsabilità del gestore dell’esercizio pubblico.

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